Una legge del 2017 ha sospeso il conio delle monete da 1 e 2 centesimi dal primo gennaio 2018. Si possono ancora utilizzare quelle in circolazione?
Le monete da 1 e 2 centesimi, anche chiamate ramini nel linguaggio comune, insieme a quelle da 5 centesimi, sono state fin dall’inizio piuttosto ostiche da gestire. Troppo piccole per dagli valore. E poi i tagli sono davvero difficili da smaltire. Nel 2017 una legge ha abolito il conio di queste monete a partire dal primo gennaio del 2018. che cosa significa? Sostanzialmente che dal primo gennaio 2018 non vengono più create monete da 1 e 2 centesimi, non che sono fuori utilizzo. Ovviamente le monete nel tempo non spariscono, continuano a circolare. A meno che non le si cambi in banca.
Dunque nonostante siano passati cinque anni, le monete da uno e due centesimi sono ancora in circolazione. E la voce che gira è che siano ormai fuori corso, dunque non più utilizzabili. È davvero così? Della questione si è occupato Massimiliano Dona, avvocato e presidente dell’associazione a tutela dei consumatori “consumatori.it”.
Il testo di legge dice che per l’acquisto di prodotti, i prodotti con decimali di euro, al di sotto dei cinque centesimi, devono essere arrotondati. Al di sotto e compresi i due centesimi si arrotonda in difetto, dunque zero. Tre e quattro centesimi si arrotondano in eccesso, dunque cinque. Stesso discorso fino ai 10 e successivi. Sei e sette si arrotondano in cinque, mentre otto e nove equivalgono a 10 centesimi. La legge ha stabilito che “Quando un importo in euro costituisce un autonomo importo monetario complessivo da pagare e il pagamento è effettuato integralmente in contanti, tale importo è arrotondato, a tutti gli effetti, per eccesso o per difetto, al multiplo di 5 centesimi più vicino”.
Può capitare che si paghi il prezzo, seppur arrotondato, ancora con le monete da 1 e 2 centesimi. E gli esercenti, che non hanno voglia di avere questa incombenza, potrebbero non accettarli. Questo è illegale. Le monete sono ancora in corso di validità. Come specifica ancora il testo di legge, “Resta impregiudicato il corso legale delle monete metalliche in euro destinate alla circolazione di valore unitario pari a un centesimo e a due centesimi di euro secondo le norme ad esse applicabili”.
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