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Vediamo alcuni falsi miti sulle pale eoliche. Spesso si discute sull’utilizzo di questa forma di energia alternativa. Senza dubbio si tratta di energia pulita, che ha tutte le carte in regola per garantire un giusto rispetto dell’ambiente. Le discussioni derivano soprattutto dal credere che il meccanismo delle pale eoliche possa provocare dei danni alla salute. A questo proposito si sono fatti diversi studi, che hanno messo in evidenza come spesso rimaniamo vittime di alcune convinzioni sbagliate. Esaminiamo alcuni concetti, che andrebbero chiariti, per usufruire senza preoccupazioni di questa forma di energia alternativa.
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1. Il rumore influisce sulla salute?
Una ricerca condotta da un gruppo di studiosi del Massachusetts Institute of Technology di Boston ha messo in evidenza che non ci sono delle relazioni tra il rumore prodotto dalle pale e dalla struttura meccanica della navicella e alcuni danni alla salute dell’uomo, come l’epilessia, i disturbi del sonno o lo stress psicologico.
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2. Gli impianti hanno un alto impatto sul paesaggio?
L’impatto sul paesaggio non è così elevato come molti pensano. In totale gli impianti eolici occupano 1,4 chilometri quadrati in tutta Italia, una cifra che corrisponde allo 0,0004% della superficie totale del nostro Paese. Anche se entro il 2020 dovesse verificarsi un aumento della produzione, stimato nel 185% in più, la superficie impiegata aumenterebbe solo dello 0,0005%.
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3. Le pale eoliche causano la morte degli uccelli?
Anche questo è un mito da sfatare. Uno studio, effettuato dalla Canadian Wind Energy Association, ha messo in evidenza che meno di uno su 10.000 degli incidenti che capitano ai volatili è da ricondurre agli impianti eolici. Comunque l’Anev, associazione nazionale energia del vento, ha spiegato che non vengono installate strutture di questo tipo in aree in cui ci sono corridoi migratori o specie a rischio.
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4. Gli impianti sono pericolosi per il mare?
La produzione off-shore non è molto effettuata, perché presenta parecchi limiti. In Italia, a causa della conformazione dei fondali marini e delle coste, entro il 2020 solo 200 MW di potenza potrebbero arrivare dal mare, su un totale di 16.200 MW potenziali.
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5. La produzione di energia è molto costosa?
Non è così. Si tratta di una delle più competitive fonti di energia rinnovabile, che non riesce a fare di meglio solo rispetto all’idroelettrica. Il costo di produzione varia tra 140 e 160 euro/MWh, quello del fotovoltaico va dai 429 ai 790 euro/MWh e quello del solare termodinamico da 134 a 256 euro/MWh.
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6. L’eolico è una fonte inaffidabile?
Anche questa è un’affermazione che non corrisponde a verità. L’Anev ha spiegato che si tratta di una risorsa che risulta continuamente rinnovabile e sempre disponibile. Tutto ciò è garantito dagli studi che vengono effettuati sui potenziali siti di installazione, delle analisi che hanno la durata di almeno un anno e mezzo e che hanno l’obiettivo di monitorare anche la direzione e l’intensità del vento.
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7. L’eolico pesa molto in bolletta?
Assolutamente no. Nella bolletta l’unica somma che riguarda l’eolico è quella della compensazione che il Gestore dei Servizi Energetici svolge in riferimento all’obbligo europeo della produzione di una certa quantità di energia da fonti rinnovabili.
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8. La costruzione degli impianti richiede soldi pubblici?
L’energia eolica non può ottenere, secondo quanto stabilito dalla normativa esistente, soldi pubblici per la costruzione di un impianto. Gli unici bonus esistenti sono quelli corrisposti attraverso i Certificati Verdi che le aziende produttrici di energia non green acquistano, in modo da effettuare una vera e propria compensazione.
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9. Gli impianti causano inquinamento elettromagnetico?
Anche questo è un falso mito da sfatare. Sicuramente l’impatto non supera i limiti imposti dalla legge. Inoltre il terreno che protegge i cavi, che si trovano ad una profondità 1,80 metri, e le guaine metalliche delle strutture contribuiscono a creare un effetto di schermatura che annulla la presenza di campi elettrici.
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10. C’è un aumento della criminalità?
Gli interessi economici della criminalità non hanno molte possibilità di inserimento all’interno del circuito dell’eolico, visto che le banche effettuano controlli grazie all’utilizzo di studi legali internazionali. Inoltre l’Anev ha sottoscritto un Protocollo di Legalità che è stato messo a punto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria, in modo da garantire appositi controlli in tutto il processo, dallo sviluppo alla costruzione e alla gestione degli impianti.
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