Una cagnolina ha aspettato il suo padrone, ricoverato in ospedale, davanti alla porta delle clinica per giorni: il commovente racconto.
È rimasta ad aspettare il suo padrone davanti alla porta dell’ospedale per ben dieci giorni, senza mai lasciare quel luogo ansiosa di rivedere chi da sempre l’aveva accudita e donatole affetto. Purtroppo, quel momento non è mai arrivato.
Questo il commovente comportamento di una cagnolina il cui padrone era stato trasportato in una clinica, dove, purtroppo, è deceduto. La storia è stata raccontata dal rifugio che si è occupato dell’esemplare, una volta appresa la notizia.
Cagnolina aspetta per giorni il suo padrone davanti l’ospedale: la storia commovente
Ci sono storie che spezzano il cuore e molto spesso vedono come protagonisti gli animali. Una di queste è quella di una cagnolina rimasta ad aspettare il suo padrone fuori dalla clinica dove l’uomo era stato ricoverato.
Il triste episodio è avvenuto a Comtpon, cittadina della California (Stati Uniti). Il proprietario dell’esemplare, scrive la redazione de La Stampa, era stato trasportato presso il Martin Luther King Hospital: qui, purtroppo, però è morto dopo alcuni giorni di ricovero. Davanti alla porta della clinica è arrivata la sua piccola cagnolina che per dieci giorni è rimasta lì senza mai muoversi, nonostante in zona si fosse abbattuto un uragano.
Un episodio commovente che documenta ancora una volta l’amore degli animali per gli uomini, come quello del cane che attendeva in spiaggia il suo padrone.
Il salvataggio
Il personale sanitario dell’ospedale si è accorto della situazione ed ha provato a salvare l’animale contattando un rifugio della zona, il Logan’s Legacy. I volontari della struttura si sono recati sul posto e, con un escamotage, hanno preso la cagnolina portandola al sicuro. Un momento davvero emozionante.
A raccontare la storia, che ha già fatto il giro del mondo, è stata proprio la fondatrice del rifugio, Suzette Hall. La donna ha poi spiegato che l’animale è ora al sicuro ed è stato chiamato Hilary, proprio come l’uragano che si era abbattuto in zona e che non l’aveva fatta desistere dal desiderio di rivedere il suo padrone.