Cinquantuno anni fa l’Apollo 16 partiva per la Luna. È la penultima missione ad aver raggiunto il satellite dalla Terra. La storia
Dopo le celecri storie dell’Apollo 11 e dell’Apollo 13 ce ne sono state altre. Più o meno di successo. Come per l’Apollo 13 altre missioni sono naufragate, alcune hanno anche riportato delle vittime. Dunque le missioni statunitensi che hanno portato l’uomo sulla Luna dovrebbero essere dieci. La penultima delle quali è l’Apollo 16. La data di lancio è stata il 16 aprile 1972, esattamente 51 anni fa. Sembra passato molto più tempo. La conquista dello spazio, e nello specifico del satellite più prossimo alla Terra, la Luna, era nei sogni e nell’immaginario collettivo fino agli anni Ottanta.
Stati Uniti e Russia si contendevano un primato che era espressione della guerra fredda, terminata con la caduta del muro di Berlino nell’89. Jurij Gagarin è stato il primo uomo ad essere lanciato nello spazio, decretando il primato del’allora Unione Sovietica. Tuttavia l’allunaggio è stato battuto con bandiera statunitense, in diverse missioni. Che hanno anche incluso attività extraveicolari, che significa le passeggiate sul suolo lunare.
John Watts Young era già alla sua quarta missione quando è stato nominato comandante dell’Apollo 16, in concomitanza con il rientro dell’Apollo 14, la prima ad atterrare sugli altopiani lunari. Il pilota del modulo di comando era Thomas K. Mattingly, che doveva far inizialmente parte della missione Apollo 13, poi fu sostituito. In qualche modo non è stato negativo. La tredici è fallita, anche se non ci sono state vittime. La sedici invece ha riscosso successo con tanto di diverse passeggiate lunari. Il pilota del modulo lunare invece era Charles M. Duke, astronauta alla sua prima missione sulla Luna, ed anche l’ultima.
Una particolarità della missione Apollo 16 è stata il copioso materiale lunare che è stato riportato. Sia in quanto prelevati dall’altopiano Descartes e dal cratere Cayley, che dopo essere stati analizzati sulla Terra hanno escluso attività vulcanica sulla Luna, che per il materiale fotografico e filmico, ottenuto grazie all’utilizzo di telecamere e macchine fotografiche. Duke raccolse la roccia di regolite più grande di qualunque altra missione. Le attività extraveicolari, anche chiamate passeggiate lunari, totalizzarono un tempo di 20 ore e 14 minuti.
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