Il brevetto per l’invenzione del cherosene risale al 27 marzo 1855: è frutto dell’intuizione del geologo e medico Abrahan Gesner. Ecco i dettagli della sua storia.
Sono passati 160 anni dal primo brevetto per l’invenzione del cherosene. Un combustibile rivoluzionario per l’epoca, capace di bruciare meglio, oltre a essere più economico. Questa creazione è venuta alla luce grazie al geologo e medico Abrahan Gesner, di origini canadesi.
Derivante dalla parola greca keros, ovvero cera, si tratta di una miscela liquida di idrocarburi, senza colore: infiammabile è utilizzata sia come combustibile, sia come solvente. Non è altro che un sottoprodotto del petrolio. È il 27 marzo 1855 quando il geologo Gesner ha depositato il brevetto del cherosene, segnando così la storia.
La storia del cherosene affonda le sue origini nel passato. Per quanto riguarda la sua nascita già nell’antichità era stata individuata la distillazione del petrolio.
Il cherosene aveva iniziato a prendere forma grazie al saggio persiano Muhammad Al-Razi. Ma a raffinarlo per la primissima volta è stato il geologo canadese Gesner: è il 1846 l’anno in cui esegue la prima dimostrazione in pubblico con questo materiale.
Nel 1856 Gesner brevetta il suo sistema individuato sotto il nome di cherose. L’anno successivo, invece, grazie al chimico Ignacy Lukasiewicz è stato scoperto come raffinare il cherosene distillato dal petrolio.
Per quanto riguarda gli utilizzi per molto tempo il cherosene è stato impiegato nelle lampadine. Liquido economico, grazie a questa invenzione è stato soppiantato l’olio di balena usato nelle lampade a olio. Proprio per questo era stato ribattezzato con il nome di petrolio lampante. Con lo sviluppo delle tecnologie è stato sostituito dalle lampadine elettriche.
A oggi rappresenta un combustibile aeronautico destinato ai motori a reazione. Non da ultimo viene bruciato insieme all’ossigeno liquido per creare il carburante dei missili e degli aerei della NATO.
Per quanto riguarda i suoi usi inoltre è impiegato in alcuni tipi di fornelli portali, per i viaggio in zaino, oppure dei paesi dei terzo mondo dove tuttavia contiene più impurità. È noto per essere un alleato con cui dire addio ai pidocchi nei capelli: tuttavia genera un forte bruciore e quindi per l’epidermide è piuttosto pericoloso. È anche usato come solvente organico.
A livello di combustibile si usa per riscaldare con stufe portatili. In America è utilizzato come fonte di calore di riserva. Il suo uso può essere effettuato solo da esperti, in quando se non lo si sa utilizzare si ci esponi a grandi rischi. Spesso causa lesioni e può essere nei casi più gravi letale.
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