Il Titanic lo conosciamo soprattutto grazie al colossal di James Cameron del 1997, il 15 aprile ricorre l’anniversario del suo naufragio.
Sono passati esattamente 111 anni dal naufragio di uno dei transatlantici più celebri del mondo: il Titanic. Dopo aver colpito un enorme iceberg nel mezzo dell’Oceano Atlantico, alle 23:40 del 14 aprile 1912, la nave si è inabissata per sempre alle 02:27 del 15 aprile, portando con sé 1.513 persone. La storia di questo affondamento la conosciamo soprattutto grazie al colossal diretto da James Cameron nel 1997, con protagonisti i celebri Leonardo Di Caprio e Kate Winslet e intitolato esattamente Titanic.
Tra storia e finzione, le vicende del naufragio del Titanic sono state studiate per oltre un secolo da esperti sommozzatori e non solo, tanto che oggi conosciamo approfonditamente quello che successe nell’infausta notte tra il 14 e il 15 aprile 1912. Il transatlantico entrò in servizio il 10 aprile, partendo da Southampton, in Inghilterra. Fece tappa in Francia e in Irlanda, per poi dirigersi in mare aperto.
La nave, considerata inaffondabile, poteva ospitare circa 2.500 passeggeri, ma durante il primo viaggio a bordo ne erano saliti “soltanto” 2.224, suddivisi tra prima, seconda, terza classe ed equipaggio. A salvarsi furono solo 706 dei passeggeri, che riuscirono a procurarsi un posto sulle scialuppe di salvataggio e furono trasportati a terra dal transatlantico britannico Carpathia.
Il 21 febbraio dello stesso anno, Guglielmo Marconi in persona aveva installato sulla nave il radiotelegrafo che dovette essere tristemente usato per comunicare il disastro e chiedere soccorsi. Marconi, che avrebbe voluto partecipare al viaggio inaugurale del Titanic, era però partito per New York con la nave precedente, inconsapevole della sua fortuna.
Il comandante della nave, Smith, avrebbe dovuto concludere la sua carriera con la traversata del Titanic prima di andare in pensione. In quell’occasione decise di provare a battere il record di traversata, nonostante la presenza di numerosi iceberg nel gelido Oceano Atlantico. L’impatto con uno di questi, alla velocità di oltre 40 chilometri orari, provocò dunque uno squarcio di 90 metri nella fiancata della nave, che iniziò immediatamente a imbarcare acqua e nel giro di poche ore si inabissò definitivamente dando vita alla storia-leggenda.
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