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1975, fondato a Milano il Fai: Fondo Ambiente italiano

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Nasceva oggi nel 1975 a Milano il FAI ovvero Fondo Ambiente Italiano. Perché questa istituzione è così importante

quando nasce il FAI
Monastero di Torba (foto youtube FAI – Canva) – ecoo.it

Sono diventate un appuntamento fisso per moltissimi italiani che vogliono scoprire le bellezze ancora tanto spesso nascoste in Italia le cosiddette Giornate del FAI: momenti in cui aprono al pubblico luoghi naturali e monumenti che altrimenti rimangono silenziosi e disabitati. La storia del Fondo Ambiente Italiano è la storia di una idea considerata all’inizio un po’ folle ma che invece ha dato origine ad una realtà molto importante e soprattutto prestigiosa.

La storia del FAI comincia proprio il 28 aprile del 1975 quando Renato Bazzoni, Alberto Predieri, Franco Russoli e Giulia Maria Mozzoni Crespi grazie all’intuizione di Elena Croce firmarono l’atto costitutivo e lo statuto dei FAI. Ma come nasce l’idea del Fondo Ambiente Italiano? E che cosa fa il Fondo oggi?

Creare un National Trust italiano

Il momento in cui il nucleo dell’idea che si sarebbe poi trasformata in Fondo Ambiente Italiano viene raccontato sul sito ufficiale della associazione. Elena Croce e Giulia Maria Mozzoni Crespi erano in Toscana tra i castagneti e fu proprio Elena Croce, figlia di Benedetto Croce, a suggerire a Mozzoni Crespi l’idea di creare una sorta di National Trust all’italiana. Il National Trust nel Regno Unito si occupa proprio di prendersi cura di case, edifici e giardini che fanno parte del patrimonio culturale e culturale inglese. La fondazione di questa istituzione britannica è ovviamente molto più antica dato che risale alla fine del 1800 ma nella protezione dell’ambiente e della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di certo non si può fare una gara.

La mappa FAI (foto youtube FAI – Canva) – ecoo.it

I principi di conservazione adottati dal National Trust britannico sono stati portati poi nel FA italiano. La prima tappa della lunga storia del FAI è  composta da Cala Junco, sull’isola di Panarea,dal Monastero di Torba in provincia di Varese e dal Castello di Avio in provincia di Trento. Da queste tre prime donazioni iniziano poi altri progetti che portano per esempio a raggiungere, nel 1993, 90 luoghi in 32 città in tutta Italia in occasione della prima Giornata FAI di Primavera in assoluto.

Settanta luoghi salvati e milioni di visitatori

Castello di Avio (foto youtube FAI – Canva) – ecoo.it

I numeri del FAI a 45 anni dalla sua fondazione sono impressionanti e vanno ricordati. In totale sono per esempio 70 i luoghi che l’attività del Fondo ha salvato dal degrado come sono 54 i beni monumentali e naturalistici che grazie sempre all’attività dei volontari del FAI sono fruibili dal pubblico. Un pubblico che sfiora ormai i 200.000 iscritti e che in occasione delle Giornate in cui i beni protetti solo visitabili ha totalizzato la cifra ragguardevole degli 11 milioni. Ma la protezione del FAI non si rivolge solo alle architetture e al paesaggio naturale, ci sono anche 40.000 libri antichi e 28.000 oggetti d’arte tenuti e custoditi per le prossime generazioni.

Valeria Poropat

Valeria si occupa da anni di ecologia e per Ecoo cerca di trovare tuttio ciò che c'è di buono nel rapporto tra uomo, natura e tecnologia

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