Le stelle nel cielo progressivamente stanno scomparendo e gli scienziati studiano e analizzano il fenomeno: vediamo insieme cosa sta succedendo e quali sono le conclusioni.
Le stelle dalla notte dei tempi brillano in cielo e rischiarano la Terra, in un tripudio di luce sfavillante che fa splendere il firmamento intero. Corpi celesti che brillano di luce propria, costituite di materia incandescente, le stelle occupano un posto speciale nell’immaginario di tutti noi. La notte di San Lorenzo, il 10 agosto, tutti i nasi sono all’insù e gli occhi cercano gli astri più luminosi e le impalpabili stelle cadenti, alla conquista dei desideri nascosti e delle speranze future.
L’enorme distanza che ci separa da loro le fa sembrare dei piccoli puntini luminosi, quando in realtà le loro dimensioni sono eccezionalmente considerevoli. Senza telescopio, a occhio nudo riusciamo a distinguere circa 6mila astri nella sommità del cielo e le più luminose hanno delle denominazioni proprie come Sirio, Vega, o Altair. Raggruppate formano le costellazioni in cui la sfera celeste è suddivisa come Orione, Orsa Maggiore e Minore, Cassiopea. La loro formazione è la conseguenza di un collasso gravitazionale di nubi di gas e polvere, in una concentrazione di energia termica dovuta alla contrazione, fino all’innesco di vere e proprie reazioni di fusione nucleare che alimentano la stella stessa e la sua luminosità.
Possibile che tutto questo splendore stia per finire? Le stelle si stanno diradando e via via stanno scomparendo? Gli scienziati stanno studiando il fenomeno, cercando di spiegare come sia possibile. La realtà dei fatti ci riporta alle attività antropiche che volenti o nolenti interferiscono con la natura e il cosmo. Parliamo dell’inquinamento luminoso, proveniente dalle luci terrestri che sta influenzando la visibilità degli astri. Per godere dello spettacolo offerto dalle stelle nella volta celeste è sempre meglio trovarsi in una zona poco illuminata dalla luce artificiale, in modo che questa non possa offuscare la luminosità nel cielo.
Ebbene se moltiplichiamo le luci artificiali terrestri per tutte le città, le strutture imponenti, gli stadi, i palazzi, le strade, gli aeroporti, stazioni, aziende e via discorrendo, ci rendiamo conto di quanto sia illuminata la Terra. E questo non può che indurre sempre più l’invisibilità del cielo notturno e delle sue stelle. A contrasto di quello che viene considerato l‘inquinamento luminoso del nostro Pianeta sono molti gli esperti che dichiarano la loro preoccupazione rispetto alla possibilità che nel giro di due decadi si rischia di perdere totalmente la visione degli astri dell’universo.
Le conseguenze dell’inquinamento luminoso sono già pesanti e più di un terzo degli uomini non riesce già più a vedere la Via Lattea, e si va a peggiorare. Fra pochi anni le stelle saranno poco visibili e confuse, quasi indistinguibili e ciò provocherà squilibri su più livelli, sia sociali che culturali. Persino la salute sarà messa a rischio dalle alterazioni dei meccanismi corporei e dei livelli di zucchero nel sangue, messi a dura prova da una prolungata esposizione alle luci a led.
Alcune specie animali poi verranno destabilizzate nel loro ritmo migratorio perdendo i punti di riferimento naturali di orientamento. Per non parlare degli insetti che rischiano di perdere la loro percezione dell’alto e del basso. Fondamentale dunque, porre rimedio e cercare di ridurre quanto più possibile il grado di inquinamento luminoso per riaccendere le nostre amate stelle ed ammirare la sfera celeste in tutto il suo magnifico splendore.
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