Bambina di soli 4 anni trasferita di corsa in ospedale: dopo esser stata punta da una zecca, la piccola aveva contratto la malattia di Lyme
Proviene da Benevento, più nello specifico dal comune di Guardia Sanframondi, l’ultimo caso di cronaca che ha come protagonista una bambina di soli 4 anni. La piccola, nella giornata del 1° giugno scorso, è stata condotta di corsa presso l’ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento, a seguito di alcune difficoltà deambulatorie, nonché di dolori manifestatisi agli arti e all’addome.
I medici, che l’hanno prontamente ricoverata nel reparto pediatria, le hanno diagnosticato la malattia di Lyme. Gli esami condotti al laboratorio hanno permesso di confermare la presenza del batterio Borrelia Burgdorferi nel sangue della bimba. Si tratta del batterio responsabile dell’insorgenza del suddetto disturbo, che nell’uomo viene veicolato dalla zecca Ixodes.
La scoperta della malattia, oltre ad aver consentito ai medici di agire tempestivamente, ha portato alla luce un ulteriore episodio di cui la piccola era stata protagonista solamente nelle settimane antecedenti. Circa 20 giorni prima di finire in ospedale, la bambina di 4 anni era stata punta da una zecca. L’animale, apparentemente innocuo, ha scatenato delle conseguenze inimmaginabili nella sua piccola vittima
A soli 4 anni le viene diagnosticata la malattia di Lyme: era stata punta da una zecca
Abbiamo già provveduto a metterti in guardia rispetto agli effetti che il morso di una zecca può arrivare a provocare. Tuttavia, salvo rari casi, è estremamente improbabile che la puntura di tali acari sfoci in sintomi o conseguenze gravi. Intervenire con puntualità e affidarsi ad esperti competenti in materia sono, nello specifico, le prime due operazioni che dovremmo compiere di fronte all’attacco di una zecca.
La bambina di Guardia Sanframondi (Benevento) che, il 1° giugno scorso, veniva portata al Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli, ha avuto una sorte analoga. Arrivata nel reparto di pediatria con problemi di deambulazione e dolori articolari, alla piccola è stata diagnosticata la malattia di Lyme. Una problematica che insorge in seguito al morso di zecche appartenenti alla specie Ixodes, responsabili di veicolare il batterio Borrelia Burgdorferi.
Dopo aver condotto tutte le analisi del caso, i medici che hanno preso in cura la piccola non hanno manifestato il benché minimo dubbio. Nonostante la zecca, rimasta attaccata alla pelle della bimba per qualche giorno, fosse stata precedentemente rimossa presso il Pronto Soccorso di Cerreto Sannita (con tanto di cura antibiotica per la paziente), il batterio responsabile della malattia di Lyme si era già insediato nel corpo della bimba.
I medici che si sono occupati di lei hanno descritto l’episodio di Benevento come un caso a dir poco inconsueto. È la prima volta, infatti, che un disturbo di questo tipo – solitamente diagnosticato nelle regioni del Nord Italia – si presenta in una regione come la Campania. “Forse, per le mutate condizioni del clima o dell’habitat o altro, gli animali selvatici arrivano nei centri abitati con il loro corredo di parassiti“: questo il parere degli esperti.
In merito a come gestire la puntura di una zecca, i medici che si sono occupati del caso di Benevento parlano chiaro. Mai procedere autonomamente alla sua rimozione, ma recarsi presso il Pronto Soccorso più vicino o presso il proprio medico di base, in maniera tale che tutte le operazioni vengano svolte in sicurezza.
Malattia di Lyme, veicolata dalla zecca Ixodes: quali sono i sintomi
Se sulla bambina i medici del Fatebenefratelli sono riusciti ad intervenire in tempo, non è stato così per Christine, della quale vi avevamo raccontato la triste vicenda solamente qualche tempo fa. La donna, punta anch’essa da una zecca, sviluppò la malattia di Lyme nella sua forma più grave. A causa di sintomi quali spossatezza, formicolii, e persino episodi deliranti, la donna fu costretta a lasciare il suo lavoro.
Nelle casistiche peggiori – laddove, cioè, il disturbo non venga tempestivamente trattato -, i pazienti affetti da malattia di Lyme possono sviluppare complicanze neurologiche e croniche. Una conseguenza che, all’opposto, si riesce ad evitare in caso di intervento tempestivo, come accaduto per la bambina.