Siamo al limite del paradosso! Da un lato posti di lavoro ma dall’altra manca la formazione, cosa si può fare per ovviare a tale problema?
Negli ultimi anni tra le tante espressioni emergenti per quanto concerne il mondo del lavoro rientra anche quella del green job, intendendo con essa la forma di lavoro verde ovvero sostenibile. Oggi in Italia si registrano 3,1 milioni di posti di lavoro “verdi”. Un dato questo che incoraggia perché è destinato ad evolversi nei prossimi anni e crescere costantemente.
Basti pensare ad esempio che già nel campo elettrico – delle rinnovabili – nel 2030 si attendono 540mila nuovi posti di lavoro. Ed è su questo che si è soffermata Elettricità futura, ovvero la principale associazione di settore in un occasione del Didacta, ossia la più importante Fiera sull’innovazione del mondo della scuola tenutasi di recente a Firenze.
Ed è in occasione di tale convegno, che il Presidente di Elettricità Futura – Agostino Re Rebaudengo – ha affermato un qualcosa di assolutamente importante e che ci fa riflettere: “Il Piano 2030 del settore elettrico prevede di creare 540.000 nuovi posti di lavoro in Italia, opportunità di occupazione che permetteranno di realizzarsi contribuendo a rendere il nostro Paese più sostenibile” parole intrise di speranza, soprattutto per gli studenti che saranno i lavoratori di domani.
Se da un lato tutto questo fa vedere del buono immaginando un futuro roseo, dall’altra però occorre precisare che viviamo in un vero e proprio paradosso, perché? Manca la formazione: le aziende assumono gli studenti dopo aver completato il percorso di studi richiesto ma quello che si nota sempre è il divario tra competenze e capacità.
Questo non permette di creare un collegamento nonché un passaggio lineare dalla formazione al mondo del lavoro ma questo solo durante la fase di studio si può attuare. Ecco perché tutti gli organi preposti alla disciplina dell’istruzione ma anche gli autori dei libri di testo possano lavorare congiuntamente allo scopo di creare e sviluppare una visione integrata dell’istruzione e del lavoro, solo così sarà possibile avere professionisti ultra competenti.
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