Nella notte tra il 7 e l’8 aprile del 1906 il gigante che guarda Napoli, il Vesuvio, si scuote con una serie di boati che sono il culmine di un’attività eruttiva stromboliana che va avanti da qualche giorno
Il Vesuvio è entrato nella storia mondiale per la famosa eruzione che ha distrutto la città di Pompei e la limitrofa zona di Ercolano, incastonando sotto uno spesso strato di cenere e lava quella che è considerata la testimonianza di vita del periodo romano in Italia tra le meglio conservate in assoluto. Ma il Vesuvio non è di certo un vulcano spento e anche dopo la famosa eruzione di Pompei non ha mai smesso di borbottare e farsi sentire. Nella storia si ricorda per esempio l’eruzione del 1631, importante perché avvenuto dopo circa cinque secoli di silenzio e con una potenza distruttiva enorme.
Il fenomeno stromboliano del Vesuvio registrato tra il 4 e l’8 aprile del 1906 ha portato diversi danni con oltre 34 mila persone che furono fatte sfollare e oltre 200 morti. Questo, anche nel racconto fatto sul sito ufficiale degli INGV, il resoconto di quei terribili giorni alle pendici del gigante di Napoli.
Le fortissime esplosioni avvertite nella notte tra il 7 e l’8 aprile del 1906 sono state il culmine di una attività eruttiva iniziata diversi giorni prima. Perché come sempre succede, l’attività dei vulcani, nonostante non sia perfettamente prevedibile, molto spesso viene annunciata da una serie di movimenti tellurici o di segnali che vanno dai boati fino alla emissione di fumo e cenere. L’eruzione dell’aprile del 1906 comincia all’alba del 4 aprile quando dal versante meridionale della montagna inizia la fuoriuscita di lava.
A registrare l’evento è Giuseppe Mercalli, scienziato, che vede in quella prima attività la conferma che i terremoti avvertiti già un mese prima erano le avvisaglie di una eruzione vera e propria. Ed è ciò che si verifica tra il 5 e l’8 aprile. In particolare la notte tra il 7 e l’8 aprile è il culmine dell’attività esplosiva con addirittura il collasso di parte del cosiddetto Gran Cono. Tutto questo mentre la lava e i lapilli raggiungevano i centri abitati.
L’attività eruttiva continuò fino al pomeriggio del 9 aprile con eventi importanti anche se la fine ufficiale dell’episodio eruttivo e stromboliano del Vesuvio del 1906 si ebbe solo il 21 aprile. Nel periodo tra il 7 e il 21 ci furono altri episodi esplosivi sporadici che però mantennero ovviamente allerta la popolazione che era stata fatta sgombrare.
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