Per 7 giorni è rimasta in aeroporto: nessuno immaginava il suo contenuto. “Erano ancora vivi, poi….”

Che cosa c’era all’interno di questa scatola rimasta in aeroporto per una intera settimana. Il contenuto ha lasciato tutti quanti sbigottiti, è tremendo.

È rimasta in aeroporto per una settimana intera. Si tratta di una scatola di legno che recava sul proprio coperrchio solamente un contrassegno, dal quale era possibile stabilire il solo Paese di provenienza. Quel contenitore, di dimensioni alquanto grandi, era arrivato allo scalo di Beirut, la capitale del Libano. Per il resto non erano presenti altre informazioni di qualsiasi tipo. L’unica altra cosa presente su questa box era rappresentata da una serie di fori su alcuni dei suoi lati.

Tre cuccioli di tigre siberiana scoperti in box rimasta in aeroporto
La scatola lasciata in aeroporto (Foto da screenshot Youtbe) – Ecoo.it

C’è però qualcosa di strano che riguarda il come si presentava questo oggetto. Una scatola  forata rimasta in aeroporto per ben sette giorni, c’è qualcosa di più sospetto? Il decollo dell’aereo che l’ha trasportata non ha avuto luogo in Libano – che ha fatto da tappa intermedia del viaggio – bensì in Ucraina. Mentre il punto di atterraggio era rappresentato dalla Siria, nel Medio Oriente. Poi quei buchi erano decisamente sospetti, ed infatti è accaduto qualcosa di sconcertante.

Rimasta in aeroporto per sette giorni, cosa c’era in questa scatola

Tre cuccioli di tigre siberiana scoperti in box rimasta in aeroporto
I tre cuccioli di tigre rinvenuti (Foto da screenshot Youtbe) – Ecoo.it

Un dipendente dell’aeroporto di Beirut ha dato uno sguardo attraverso uno dei buchi compiendo una scoperta che lo ha lasciato sbigottito. Ecco spiegato il perché dei buchi sui lati. Servivano per fare transitare l’aria, e quindi per respirare. All’interno di questa cassa c’erano tre cuccioli di tigre siberiana. Nota anche come Tigre dell’Amur oltre che con il suo nome scientifico Phantera tigri altaica, si tratta di un predatore naturale che è stato cacciato con sempre più intensità a partire dalla fine del XIX secolo.

Nel corso del Novecento la situazione non è migliorata, tanto che oggi la tigre siberiana è stata inclusa per due volte – nel 1996 e nel 2008 – all’interno della lista delle specie in pericolo di estinzione. I cuccioli avevano una età stimata in quattro mesi. Erano affamati ed assetati, in condizioni igienico-sanitarie tremende, infestati di parassiti e con le zampette screpolate. Inoltre apparivano fortemente denutriti ed impauriti.

Quanto vale ogni cucciolo? Migliaia di euro

Tre cuccioli di tigre siberiana scoperti in box rimasta in aeroporto
Le tre piccole tigrotte (Foto da screenshot Youtbe) – Ecoo.it

Il fatto che la scatola fosse priva di qualsiasi indicazione ha fatto pensare alle forze dell’ordine del Libano che all’aeroporto di destinazione ci potesse essere qualcuno, come magari un dipendente infedele, che avrebbe dovuto portare a compimento l’incarico di ritirare i tre cuccioli per poterli rivendere sul mercato nero. Invece per fortuna i tre animaletti sono finiti in uno zoo e hanno anche ricevuto dei nomi. Sono stati chiamati Antosha, Tanyusha e Maya, con nomi tipici dell’Ucraina. La loro vendita avrebbe fruttato una cifra di almeno 10mila-20 dollari per cucciolo.

Quella della vendita illegale di animali – dalle specie più comuni come i cani ed i gatti passando per quelle esotiche come volatili, pesci, serpenti e in questo caso tigri – rappresenta una vera e propria piaga che comporta anche tanti altri effetti nocivi. Per esempio è un qualcosa che va a colpire la già flagellata popolazione di quelle specie che sono indicate come in via di estinzione. Ed ovviamente sottopone molto spesso i poveri esseri coinvolti a delle grosse sofferenze.

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