Si sono dati appuntamento venerdì 1 ottobre a Largo Cairoli a Milano per scioperare contro i potenti della terra e chiedere drastiche misure di contenimento del problema dei cambiamenti climatici. Si sentono inascoltati i giovani che lottano sotto la bandiera verde dei Fridays For Future, un movimento spontaneo nato a livello globale, e fiorito anche in Italia. Perché manifestare? Ecco 7 motivi per cui scioperare non è marinare la scuola!
Spesso i giovani si sentono inascoltati in famiglia, a scuola, nell’ambito civile. Essere liberi di esprimere le proprie idee li aiuta a darsi un ruolo nella società, ad affermare i loro valori e ad affrontare le loro paure. Ciò che si grida, è ciò in cui si crede. E se lo sentono i giovani, è più facile che la società del futuro ne sia consapevole.
Uno dei problemi nella vita politica attuale è la mancanza di posizioni nette. Della politica critichiamo il voltagabbana, il passare da una bandiera all’altra, in vista di obiettivi troppo spesso solo personali. Trovarsi in piazza per il movimento Fridays For Future significa imprimere un chiaro posizionamento alle idee che i giovani vogliono e chiedono a gran voce, ossia la salvaguardia del pianeta e la tutela delle popolazioni svantaggiate.
Per cambiare qualcosa, la prima cosa da fare è iniziare. I ragazzi che si troveranno a scioperare avranno questo ben chiaro in mente, intraprendendo un’azione diretta sul mondo che sognano di avere, anche perché, ricordarlo non è mai abbastanza, There is no planet B.
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In un’epoca in cui ci si ritrova connessi tramite social a persone che neppure si conoscono, in ipotetiche reti e network virtuali, scendere in piazza ha il sapore di un’adunanza atipica. Scioperare uno accanto all’altro darà un valore concreto al concetto di “gruppo”, che da astratto diventa reale.
Manifestare è una grande opportunità di conoscenza. I giovani che si ritrovano a Largo Cairoli a Milano avranno modo di informarsi ed essere consapevoli del perché sono lì in quel momento, ascoltando i discorsi degli attivisti invitati a partecipare. Non ci dimentichiamo che in questi giorni a Milano c’è una certa Greta Thunberg.
Basterà scioperare anche una sola volta, a partire da questo 1 ottobre 2021, per continuare a seguire il dibattito mondiale sui negoziati sul clima. L’obiettivo dei giovani attivisti è non farsi togliere il futuro per gli interessi economici delle potenze capitaliste. Non parliamo solo di crisi climatica. “La crisi climatica non è una crisi isolata. Tensioni socio-economiche come il razzismo, il sessismo, l’abilismo, le disparità sociali ed economiche, sono tutti fenomeni che amplificano gli impatti della crisi climatica e che, viceversa, saranno amplificati da essa”, si legge sul sito di Fridays For Future.
Solo chi fa esperienza diretta di qualcosa, può effettivamente raccontarla agli altri. Per questo i giovani di Fridays For Future vogliono spargere la voce. Tutti sono invitati a manifestare e sul sito si può aggiungere anche il proprio corteo. Cosa chiedono? Un reale commitment da parte dei governi per le questioni climatiche. Non è possibile rimandare. Ora è il tempo dell’impegno. Chi avrà partecipato al corteo di Fridays For Future a Milano il 1 ottobre saprà cosa raccontare in famiglia, agli amici che non ci sono stati e probabilmente ai suoi follower sui social. Sarà uno strumento di comunicazione e propagazione delle informazioni che ha recepito e soprattutto dell’esperienza che ha fatto.
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