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I probiotici senza lattosio rappresentano delle alternative vegane, che aiutano a badare al benessere del nostro intestino. Quando pensiamo ai probiotici, ci vengono sempre in mente i derivati del latte. Eppure non è così, visto che esistono anche degli ottimi alimenti di origine vegetale, che si possono integrare nella dieta, per ottenere dei vantaggi non indifferenti. I probiotici vegani riescono a migliorare le funzionalità dell’intestino, rafforzano il sistema immunitario, mantengono attivo il metabolismo. I risultati sono veramente eccezionali. Ecco che cosa non dovreste far mancare mai sulla vostra tavola.
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[multipage]1. Yogurt di soia
Lo yogurt di soia vegan non contiene lattosio e può essere facilmente preparato anche in casa attraverso una ricetta semplice. Basta soltanto avere a disposizione un litro di latte di soia. Quest’ultimo deve essere riscaldato fino ad una temperatura di 40 °C, per favorirne la fermentazione. Poi va mescolato ad un barattolino da 125 ml di yogurt di soia, per ottenerne una quantità maggiore, che duri nel tempo.
Leggi le proprietà del latte vegetale
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[multipage]2. Kefir d’acqua
Il kefir è una bevanda fermentata anch’essa alternativa come bevanda probiotica adatta ai vegani. Tra l’altro non contiene glutine, quindi può essere consumata anche da chi soffre di celiachia. Si prepara con un litro di acqua naturale, 32 grammi di zucchero di canna, 3 spicchi di limone, un frutto secco (per esempio albicocca o prugna), cannella e aromi naturali. In un contenitore si versano l’acqua e lo zucchero e si mescola per bene. Poi si introducono i grani di kefir, il limone e il frutto secco, infine la cannella e gli aromi naturali.
Scopri i benefici del kefir d’acqua
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[multipage]3. Crauti
I crauti si ottengono dal cavolo fermentato. E’ proprio il processo di fermentazione che rende questo cibo particolarmente ricco di probiotici. Il sapore è piuttosto intenso e proprio per questo non risulta gradito a tutti. E’, però, un vero toccasana per la salute.
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[multipage]4. Miso
Il miso è di provenienza prettamente giapponese e viene utilizzato nell’ambito della cucina macrobiotica. Si realizza attraverso la fermentazione di riso, soia ed orzo e può essere impiegato, ad esempio, per preparare la zuppa tipica della dieta macrobiotica, un brodo arricchito con verdure, alghe e tofu.
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[multipage]5. Natto
Anche il natto è un cibo tipico della cucina giapponese. E’ ottenuto dalla fermentazione dei fagioli di soia. Il processo di fermentazione che porta ad ottenere il natto viene reso possibile per mezzo dell’azione del Bacillus subtilis. E’ proprio questo microrganismo che fornisce le proprietà probiotiche al natto, che si rivelano essenziali per la buona salute intestinale.
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[multipage]6. Amasake
L’Amasake è un dolcificante naturale che si può ricavare dalla fermentazione del riso o del miglio. Non tutti lo conoscono nel mondo occidentale, ma è particolarmente usato nella tradizione orientale. Si può preparare anche in casa con 500 grammi di riso integrale, 1500 ml di acqua e 125 grammi di Koji. Si fa bollire il riso per 25 minuti, si aggiungono il Koji e un cucchiaino di sale marino. Poi il tutto si fa cuocere in forno a 55 gradi per circa 6 ore e, dopo aver aggiunto un po’ d’acqua, si frulla con il mixer.
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[multipage]7. Tè kombucha
Questo tipo di tè viene utilizzato largamente in Cina e in Russia. Si tratta di un tè fermentato, che ha un gusto forte e frizzante, capace di aiutare lo stomaco nel processo della digestione.
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