A causa del batterio killer sono stati chiesti a ragione interventi per gli agricoltori. A farne richiesta è stata la Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori, che intende cercare di rimediare ai danni che gli agricoltori hanno riportato in seguito alla paura, che ha spinto i consumatori a rinunciare ai prodotti ortofrutticoli, contaminati dal batterio dell’Escherichia coli. Sulla vicenda permangono ancora molti dubbi, perché non si è riuscito a fare totalmente chiarezza. Intanto a rimetterci è l’intero mercato agricolo, stremato da una psicosi che si è diffusa a macchia d’olio.
Si è anche pensato che il batterio killer ha origine da germogli di soia, ma dopo qualche tempo anche quest’ipotesi è stata smentita dalle analisi di laboratorio. Il batterio killer secondo Coldiretti ha messo in crisi il settore agroalimentare. Secondo i primi calcoli i danni ammonterebbero a circa 50 milioni di euro.
La Cia ha chiesto che si faccia al più presto chiarezza sulla situazione, in modo da non coinvolgere tutti i tipi di verdure e di frutta, che vengono consumati in maniera incerta. Inoltre alle autorità comunitarie viene avanzata la richiesta di evitare che si rispettino altre situazioni così gravi dal punto di vista delle emergenze alimentari. In sostanza ritorna l’importante questione delle definizioni e delle regole per vivere a impatto zero.
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