A Fukushima si ripete il rischio di una possibile fissione nucleare. A dare l’allarme è stata la società che si occupa della gestione della centrale nucleare, che ha subito dei danni in seguito al terremoto in Giappone. Ad essere coinvolto sarebbe il reattore numero due. La Tokyo Electric Power fa sapere che la situazione è sotto controllo, perché è stata iniettata una miscela di acqua e acido borico, in modo da evitare una reazione a catena. In ogni caso non sono state riscontrate variazioni di livelli di radiazioni. C’è paura comunque, considerati i danni del disastro nucleare precedente.
In seguito al terremoto in Giappone incombe il pericolo nucleare. Tra l’altro è stata riscontrata la presenza di xenon, un gas che solitamente viene rilasciato nel corso del processo di fissione. Fukushima ha rilasciato nell’atmosfera più materiali radioattivi di Chernobyl e tutti perciò sono molto preoccupati.
Yoshinori Moriyama, portavoce della Nisa, l’Agenzia nipponica per la sicurezza nucleare, ha affermato:
“Non neghiamo alcuna ipotesi, compresa quella di criticità localizzate all’interno del reattore. L’importante è continuare a monitorare eventuali segnali di reazione fissile e mantenere una capacità di controllo.”
In tema di energia nucleare diverse sono state le azioni della Tepco a Fukushima. Adesso la situazione appare ancora una volta critica, ma, per il bene di tutta la collettività, è importante monitorare la sostenibilità ambientale della vicenda e non cadere in inutili allarmismi.
D’altronde, come hanno fatto notare gli esperti, la presenza del gas xenon non indica automaticamente il pericolo di una reazione a catena, perché i fattori da considerare sono molti.
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