A Fukushima si è verificata tempo fa un’emergenza nucleare, per la gestione della quale sono stati chiamati operai stranieri. Forse non tutti sono a conoscenza di questo episodio, che, dopo il suo essere venuto allo scoperto, ha suscitato parecchie polemiche. Il tutto è accaduto nel 1997, quando il reattore 3 della centrale nucleare fu oggetto di un intervento particolare a causa della formazione di alcune crepe formatisi nell’involucro di acciaio che si trova intorno al nucleo radioattivo. Per fronteggiare quello che poteva diventare un vero pericolo nucleare, furono ingaggiati operai stranieri.
In seguito al terremoto in Giappone incombe il pericolo nucleare, ma anche in passato la centrale di Fukushima è stata al centro di situazioni critiche, per la risoluzione delle quali probabilmente non si è tenuto conto delle principali norme di sicurezza. A fare queste inquietanti rivelazioni è stato Kazunori Fujii, che ha presto parte alla gestione dell’emergenza verificatesi.
Colpiscono le sue parole e lasciano parecchie perplessità:
Non è un fatto molto noto ma io so quello che è successo. Quello che abbiamo fatto non sarebbe stato consentito in base agli standard di sicurezza giapponesi.
Una situazione diversa da quella attuale, con gli anziani che si offrono volontari per lavorare nella centrale nucleare di Fukushima. Nel 1997 a quanto pare si ricorse a saldatori statunitensi e ad operai del Sud-Est asiatico per svolgere le operazioni più rischiose.
In tema di energia nucleare ci si interroga sul carattere opportuno delle azioni della Tepco a Fukushima. Tuttavia non è facile riuscire a giungere ad un’adeguata valutazione.