E’ da ricordare infatti che gli equilibri naturali sono molto delicati e che un’attività come la caccia potrebbe metterli veramente a rischio. D’altronde non è da trascurare il fatto che il Costa Rica è uno dei Paesi che presenta un più elevato livello di biodiversità in tutto il mondo.
Basti pensare agli armadilli, ai bradipi, ai giaguari, agli anfibi, ai rettili, agli uccelli, ai cervi, alle differenti specie di scimmie. Tutti animali che hanno bisogno di essere protetti. In base alla riforma che è stata stabilita nel Paese dell’America Latina, chi non rispetterà il divieto della caccia sarà costretto a pagare una multa fino a 3.000 dollari.
Tra l’altro in questo caso non si tratta soltanto di proteggere gli animali, ma di tutelare anche un’altra importante risorsa del territorio: il turismo naturalistico.
L’Enpa si è espresso a questo proposito, dicendo: “Un Paese lungimirante, che ha saputo valorizzare le sue importanti risorse naturalistiche attirando ogni anno migliaia di turisti che possono osservare numerose specie animali uniche nel pianeta. In questo senso l’eliminazione della caccia è un vero e proprio passo da gigante che il Governo ha deciso di compiere a tutela non solo di specie rare e preziose, ma anche per promuovere la propria economia, basata soprattutto sul turismo“.
Si tratta quindi di un passo avanti molto importante in termini di sostenibilità ambientale. Quello del Costa Rica è un esempio da cui sicuramente trarre ispirazione. Anche in Italia c’è un alto indice di biodiversità, ma spesso mancano le adeguate misure di tutela.
Basti pensare al bracconaggio, alla cementificazione, alla distruzione degli habitat naturali. Si fa poco e niente contro questi problemi. In Italia si ignorano il parere di chi è contrario alla caccia e gli allarmi dettati dalla comunità scientifica sulla netta riduzione di molte specie selvatiche.
Vietare la caccia potrebbe essere importante non solo per la tutela del patrimonio ambientale, ma se ne ricaverebbero considerevoli stimoli anche per promuovere il turismo legato al settore naturalistico. Quest’ultima è una risorsa da non sottovalutare, specialmente in un periodo di crisi economica e di difficoltà come questo che il nostro Paese sta attraversando.
Ci si augura che si tengano più in considerazione le politiche di tutela della natura, arrivando a stabilire dei limiti anche per quanto riguarda la caccia. I nostri amici animali meritano questo.
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