L’affetto dei cani è un bene inestimabile, ma quando è il caso di protrarsi ad accarezzare un cane estraneo? Scopri come capirlo e come approcciare
Sono numerose le persone che hanno accolto in casa un animale domestico, come parte integrante dell’intero nucleo familiare. È scientificamente provato che la loro presenza apporti dei benefici preziosissimi al benessere psicofisico, una caratteristica che li rende particolarmente indispensabili una volta fatti entrare nella propria vita. Sia per gli appassionati che non hanno ancora la fortuna di avere questa speciale compagnia, che per chi ne gode quotidianamente, è quasi impossibile a volte trattenere l’impulso di instaurare un contatto con i cani che si incrociano per strada.
Sappiamo tuttavia che quando si tratta di cani estranei bisogna seguire un certo protocollo, non per quanto concerne la propria incolumità, ma molto più spesso per lo stato di tranquillità dell’animale. Non sempre il nostro desiderio di esprimere affetto nei loro confronti viene ricambiato: dobbiamo essere capaci di leggere il linguaggio del corpo per capire quando e come muoverci. L’obiettivo è che sia un momento piacevole per il cane e per l’avventore, e non un motivo di stress per l’animale. Sarà lui a informarci del suo stato di curiosità, che potremo soddisfare in alcuni modi precisi.
Avere voglia di accarezzare un cane estraneo è del tutto normale e nella maggior parte dei casi succede in modo naturale, senza alcun tipo di rischio. Tuttavia è importante ricordare che non deve trattarsi un’imposizione subita dal cane, il quale deve dimostrarsi propenso al contatto fin dal principio. Esistono dei modi per scoprirlo, soprattutto attraverso il linguaggio del corpo, che ci può suggerire la sua diffidenza o curiosità. Nel caso in cui, ad esempio, il cane estraneo con cui vogliamo interagire si mostri impaurito, nell’atto di indietreggiare rispetto alla nostra presenza, il segnale è quello di evitare di spaventarlo.
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Lo stesso discorso vale nella situazione in cui ci dimostri aggressività o chiari indizi di diffidenza, ringhiando o mostrandoci i denti. Queste son le condizioni più evidenti che possiamo riscontrare, ma ce ne sono altre che vale la pena di citare. Se il cane sbadiglia, guarda in una direzione opposta rispetto alla nostra, non è un modo di attirare maggiore attenzione, tutt’altro: vuole evitare il contatto ed essere lasciato tranquillo. Può succedere ad esempio che si nasconda e che dimostri di non voler avvicinarsi, in tale situazione bisogna assecondare la sua richiesta per non provocare stress nell’animale.
Il primo modo di capire quale sarà la sua reazione è comunque quella di porre la domanda al padrone del cane, che saprà informarci sulle sue abitudini, sconsigliando o incoraggiando il contatto. Se ci troviamo a constatare la gioia del cane per l’incontro, vedendolo scodinzolare intorno a noi, è importante seguire delle regole principali per conquistarsi la sua fiducia. Il primo atteggiamento da evitare è quello di accarezzarlo sopra la testa: può rappresentare una forma di autonomia e sottomissione.
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Il gesto più amichevole è quello di “abbassarsi” letteralmente, porgendo la mano verso l’altro, così da offrirla al cane per dimostrare le nostre intenzioni. Attraverso i profumi e la gestualità, capirà quali sono i nostri obiettivi, e si avvicinerà per ricevere carezze. I punti più piacevoli e sicuri, soprattutto in un primo incontro, sono il collo e il petto, sempre ad un livello inferiore rispetto alle sue capacità visive, così da rendere evidente la modalità di approccio che adottiamo.
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