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Alimentazione

Accordo sul grano: i prezzi calano ma in cosa consiste?

In seguito allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, alcuni paesi hanno sottoscritto un accordo per l’esportazione e l’importazione del grano.

Accordo esportazione grano beni agroalimentari Ucraina
(Foto da Pexels) – Ecoo.it

L’Ucraina è definita il granaio d’Europa ed è uno dei maggiori produttori di grano al mondo, copre infatti il 15% dell’intero fabbisogno mondiale. Basti pensare che il paese est-europeo esporta circa 45mila tonnellate di grano ogni anno, inviando carichi in tutto il pianeta. In seguito allo scoppio della guerra con la Russia nella primavera 2022, però, le dinamiche internazionali sono cambiate e il grano ha cominciato ad accumularsi nei silos ucraini, in mancanza di un modo sicuro per esportarlo.

Ciò ha comportato un aumento dei prezzi di beni alimentari quali farina, pane e pasta, tutti derivati dalla lavorazione del grano. Per tale motivo, a un certo punto, si è presentata la necessità condivisa di sottoscrivere accordi internazionali per assicurare il movimento di grano nel mondo.

Accordo sul grano per preservare le esportazioni internazionali dall’Ucraina

In particolare la Black Sea Grain Initiative è volta ad assicurare il mantenimento di un corridoio sicuro per il trasporto di grano e altri beni alimentari e fertilizzanti dai porti ucraini di Chornomorsk, Odesa e Yuzhny/Pivdennyi verso il resto del mondo. A firmare l’accordo sono stati paesi quali Russia, Turchia, Ungheria, Polonia, Nazioni Unite. Oltre a ciò molte nazioni hanno preso decisioni unilaterali sui prezzi delle merci.

(Foto da Pexels) – Ecoo.it

In seguito all’accordo i prezzi dei beni alimentari sopra citati hanno ricominciato a scendere, eppure spesso i prezzi di vendita proposti non bastano a coprire i costi di produzione per gli agricoltori. L’Unione Europea si è dunque dichiarata contraria alle iniziative, affermando che “la politica commerciale è competenza esclusiva dell’Ue e azioni unilaterali non sono accettabili“.

L’Europa in aiuto dei paesi colpiti dal conflitto russo-ucraino

(Foto da Pexels) – Ecoo.it

Oltre a ciò alcuni paesi hanno risentito in maniera più grave delle eccessive importazioni di cereali dall’Ucraina, ad esempio Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Ed è proprio nei loro confronti che la Commissione Europea sta stanziando fondi di supporto. Inoltre, fino a giugno 2023 è prevista la sospensione dei dazi doganali per chi importa beni agroalimentari dall’Ucraina, con una proposta di proroga inviata al parlamento e al consiglio europeo fino allo stesso mese del 2024.

Martina Di Paolantonio

Laureata in Moda e costume nel 2016, sono appassionata di viaggi, lingue e scrittura. Faccio la copywriter dal 2019 e nel corso degli anni mi sono interessata particolarmente alle questioni di sostenibilità e transizione energetica: vivere una vita green è possibile!

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