L’acne è una malattia infiammatoria della pelle che colpisce sopratutto i giovani. Quali sono le sue cause e come si può intervenire per risolvere questa problematica?
L’acne è una malattia diffusissima, sopratutto tra la popolazione giovane nella fascia di età 12-25 anni. Si stima che circa l’80% dei giovani ne soffra. Si tratta di un’infiammazione che si sviluppa nei follicoli sebacei della pelle del viso dando luogo a eruzioni cutanee di diversa natura. Può svilupparsi anche sulla schiena, sulle spalle e il torace. Può colpire anche gli adulti e in questo caso si definisce acne tardiva.
I fattori scatenanti dell’acne sono molteplici, e spesso è una concomitanza degli stessi a dare origine alla malattia. Abbiamo fattori ormonali e legati al tipo di pelle e diverse patologie, come ad esempio l’ovaio policistico. Rimane però il fatto che sia una malattia con cui è difficile convivere, sopratutto per gli adolescenti. Per loro è spesso causa di forte disagio ed emarginazione.
l’acne è una patologia di cui, in maniera più o meno grave, quasi la totalità dei giovani adolescenti soffre o ha sofferto. Le cause sono molteplici ma, a differenza di quanto si crede, non hanno nulla a che fare con l’alimentazione o l’igiene del viso. I meccanismi precisi con cui si innesca la malattia non sono ancora del tutto chiari ma pare che il responsabile principale sia un batterio, chiamato P.acnes.
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Questo batterio sembra alla base della risposta immunitaria che provoca l’infiammazione cutanea. Un altro fattore che concorre allo sviluppo dell’acne è legato alle caratteristiche del sebo della pelle. Diversi medici infatti concordano sul fatto che l’ossidazione dei componenti del sebo possa influenzare i fenomeni infiammatori che portano alle eruzioni cutanee tipiche dell’acne.
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Per curare la malattia e per alleviare sopratutto i suoi sintomi quali brufoli, punti neri, cisti e pustole, esistono diverse terapie. Per le forme più lievi sono spesso sufficienti creme e gel a uso locale da applicare direttamente sulla pelle. Di solito si tratta di cheratolitici o antibiotici per ridurre l’infiammazione. Per i casi più gravi occorre invece un approccio sistemico con l’assunzione, ad esempio, di antibiotici per bocca.
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