Nelle ultime settimane, circa 9 milioni di persone in Spagna hanno subito delle limitazioni dell’erogazione dell’acqua per via della siccità.
In questi ultimi anni, diverse nazioni al mondo stanno dovendo fronteggiare una crisi idrica senza precedenti per via delle temperature anomale registrate che si sono prolungate per settimane ed hanno portato ad siccità intensa.
Tra le zone coinvolte anche la Spagna, nello specifico Catalogna e Andalusia, dove le autorità locali hanno imposto delle restrizioni per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico limitandolo in determinate fasce orarie.
Quasi 9 milioni di persone stanno patendo il problema della siccità e del razionamento dell’acqua in Spagna. In Catalogna e Andalusia, mete molto ambite dai turisti, difatti, in circa 600 comuni sono state introdotte dalle autorità limitazioni all’erogazione idrica.
Ad esempio, come racconta il quotidiano iberico El Pais, ad El Borge, centro della provincia di Malaga, in Andalusia, l’erogazione è interrotta dalla mezzanotte alle 7 del mattino in modo da permettere che i serbatoi cittadini vengano riforniti. Una situazione che lo stesso sindaco, Raúl Vallejo Diaz, ha definito come “una rovina”.
In altre zone sono stati, invece, introdotti limitazioni come il divieto di pulire le strade con acqua potabile, ma anche di lavare le auto sprecando acqua sino alla riduzione delle quote idriche per le campagne.
La crisi idrica è stata provocata dalla siccità degli ultimi mesi, durante cui non si sono registrate piogge, ma temperature più alte rispetto alle medie stagionali. Secondo Greenpeace, a peggiorare la situazione, già resa drastica dai cambiamenti climatici, anche una cattiva gestione delle risorse idriche. Il tutto starebbe, dunque, mettendo in pericolo non solo il settore agricolo, ma anche la stessa popolazione che si ritrova con l’approvvigionamento idrico razionato. Danni che hanno coinvolto inevitabilmente gli ecosistemi con rischi per la flora e la fauna di queste zone.
Secondo le previsioni, se non dovessero arrivare piogge prima di novembre, questa situazione potrebbe peggiorare inevitabilmente coinvolgendo altre aree della nazione e, dunque, altre persone. Per questa ragione sono state chiesti interventi urgenti che possano cercare di arginare una problematica non di poco conto che sta coinvolgendo sempre più paesi al mondo. Solo qualche settimana fa era stato lanciato l’allarme in Uruguay, dove circa 3,5 milioni di persone sono rimaste senza acqua potabile per via di una stagione di siccità senza precedenti.
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