L’inflazione ha portato un aumento dei prezzi di tutto, compresi beni di prima necessità: l’acqua in bottiglia a 3 euro, però, suscita scandalo.
A denunciare l’accaduto è stato il regista Daniele Vicari, pubblicando su Facebook un post che si è guadagnato quasi 60mila like, 4mila commenti e quasi 9mila condivisioni: ma di cosa si tratta? Il regista ha raccontato una vicenda vissuta in un aeroporto, dove, un po’ per fretta un po’ per disattenzione, ha acquistato una bottiglia d’acqua a 3 euro. Quella bottiglia è rimasta chiusa e il viaggiatore ha poi usufruito dell’acqua offerta dalla compagnia aerea con cui ha volato.
Ma la vicenda ha suscitato in lui una serie di riflessioni che ha poi condiviso tramite il suo profilo Facebook. Innanzitutto lo stupore per il prezzo del prodotto in sé: acqua in bottiglia da 0,75 l venduta a 3 euro è già uno scandalo, se poi rapportiamo questo prezzo a una serie di altri dati la questione diventa ancora più preoccupante.
Perché ancora compriamo acqua in bottiglie di plastica?
Vicari ha infatti messo in evidenza la speculazione che è alla base di un prezzo così gonfiato: al supermercato la stessa bottiglia costa 70 centesimi, mentre all’ingrosso lo stesso prodotto avrà un costo ancora inferiore, magari addirittura della metà. In secondo luogo ha evidenziato come 3 euro siano il costo minimo per un chilo di pane a Roma, ma anche la retribuzione oraria media di chi raccoglie pomodori al sud Italia.
Spingendosi oltre ha poi affermato: “3 euro è il reddito che un contadino indiano realizza mediamente in 4 giorni” e pensare di averli spesi per una bottiglia d’acqua è follia. Ma il problema non è solo speculativo-economico, anzi, la questione sta principalmente nella plastica. Siamo tutti consapevoli di quanto l’inquinamento di spiagge, fiumi e mari dipenda anche dall’abuso di questo materiale, dalla condotta scorretta da parte di chi non si disfa dei rifiuti in modo corretto e dalle modalità di smaltimento sbagliate.
La bottiglia d’acqua da 3 euro è un promemoria della stupidità umana
“Guardo questa bottiglia di niente e mi accorgo che ancora compro acqua nella plastica, con milioni bottiglie che galleggiano nel Tevere, nel mare, nelle zone alluvionate… e inquinano per centinaia d’anni, le bottiglie di plastica“, ha dunque affermato il regista. La sua bottiglia d’acqua da 3 euro non è stata bevuta e rimarrà chiusa, come promemoria di quanto sia necessario agire innanzitutto sulla mentalità e sulla consapevolezza delle persone.