Quanto costa l’acqua in bottiglia? A seconda di dove ti trovi il prezzo può variare ma la denuncia che arriva da un post su Facebook lascia sconcertati
Il problema della plastica è un problema che ci porteremo avanti per un bel po’. Ma ci sono alcuni comportamenti che possono aiutare a ridurre l’impatto ambientale delle attività umane. Tra le opzioni per esempio c’è il cambiamento nel modo proprio in cui ci rapportiamo con l’acqua. Riuscire a ridurre il consumo delle bottiglie di plastica piene d’acqua può essere infatti un primo importante passo per ridurre in generale il consumo di questo materiale.
Ma che cosa succede in quei luoghi in cui non è possibile portarsi l’acqua da casa? Una riflessione viene per esempio da un post pubblicato su Facebook in cui è raccontato proprio un caso di acquisto, fatto in fretta, di una bottiglia d’acqua che in teoria, acquistata in un supermercato, non sarebbe arrivata a costare 1 euro e che invece è arrivata a 3 euro. Perché si trovava all’aeroporto. E oltre alla questione di quanta plastica ancora produciamo e mandiamo in giro c’è anche da riflettere su una raccomandazione che a quanto pare non viene applicata se non negli aeroporti spagnoli.
Il post accompagnato dalla foto della bottiglia che ha scatenato la riflessione, ha portato una valanga di commenti tra quanti hanno letto le parole del medico che si è trovato al centro di questa vicenda. Alcuni si sono soffermati sulla assurdità di pagare in aeroporto una bottiglia d’acqua da 75 ml 3 euro, soprattutto quando la stessa bottiglia d’acqua appena fuori i confini dell’aeroporto costa neanche 1 euro. C’è chi però per esempio fa notare che quei 3 euro, per una bottiglia che è stata sottoposta a tutti i controlli cui vengono sottoposte tutte le cose che devono stare dentro un aeroporto, in fondo non sono molti soprattutto perché chi decide di avere un’attività all’interno di un aeroporto ha una serie di spese che in qualche modo vanno ammortizzate.
E poi c’è tutta la questione relativa a che cosa sono 3 euro. Perché magari 3 euro possono essere poco o niente ma sono anche, e l’esempio lo fa l’autore del post originale, quanto vengono pagati i raccoglitori di pomodori ogni ora in Puglia e in Calabria. La riflessione che vogliamo fare noi a partire da questo post riguarda però proprio il fatto che l’uomo sia stato costretto ad acquistare una bottiglia di plastica. Una bottiglia di plastica che continuerà a girare per il mondo per secoli. Come facciamo quindi a eliminare la plastica se poi in alcuni luoghi non si può non incappare nell’acquisto forzato di cose che sono incartate, avvolte, confezionate, protette, circondate da questo materiale?
Possiamo vivere in un mondo senza plastica? O quantomeno, possiamo ridurre la quantità di oggetti di plastica che ogni giorno abbiamo per le mani? La risposta è sì. E anche se probabilmente non è possibile, o per ora non è possibile, eliminare la plastica delle bottiglie in aeroporto si può comunque evitare di utilizzarle quando non si viaggia. Magari anche scegliendo proprio un mezzo di trasporto che permette di portare con sé anche l’acqua da casa: per esempio il treno.
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