L’acqua dolce sarà la vittima eccellente della crisi climatica in atto nel Pianeta: vediamo insieme uno studio secondo cui la domanda del bene più prezioso supererà l’offerta entro il 2030.
L’acqua è un elemento che domina i nostro Pianeta. ne copre circa il 70% della superficie, ma di questo solo il 2,5% è acqua dolce. La disponibilità al consumo umano è ancora inferiore e si calcola sia dello 0,1%. Gli stravolgimenti climatici stanno modificando la struttura ecologica della Terra, incidendo drammaticamente sia sui fattori climatici primari come la temperatura e l’umidità, sia su quelli secondari come l’evaporazione.
La crisi climatica che sta interessando tutto il mondo ha visto l’aumento delle temperature fuori controllo e l’assenza di precipitazioni che hanno determinato periodi di siccità estrema. Tra le conseguenza più allarmanti c’è la crisi idrica che sta già allarmando i governi di tutto il globo. Le criticità stanno diventando progressivamente strutturali, determinando di fatto nuovi scenari a livello geografico. Le cause sono molteplici e direttamente correlate alle attività antropiche.
Penuria di acqua dolce
L’intero ciclo dell’acqua ne è coinvolto con una allarmante tropicalizzazione che implica l’impossibilità di distinguere la stagione piovosa da quella secca. Le conseguenze sono già sotto gli occhi di tutti e il futuro prossimo parla già di razionamento dell’acqua potabile in alcune situazione limite. E sembra non esserci rimedio, anzi le prospettive rischiano di evidenziare solo un aggravarsi dell’emergenza idrica in tutto il mondo. Un report promosso dalla Global Commission on the economics of water definisce chiaramente la situazione.
L’acqua in realtà è un tema intersettoriale che interessa ogni attività umana e tutti i pilastri sociali, economici e ambientali. La situazione si profila drammatica con un aumento del riscaldamento globale e il conseguente innalzamento dell’umidità che si aggira attorno al 7% per ogni grado in più. Altro fattore scatenante è la deforestazione incontrollata, con un uso errato del suolo che arriva a toccare soglie di estremo degrado attraverso uno sconsiderato sviluppo di infrastrutture impattanti anche sulla situazione climatica generale.
Rischio crisi idrica globale
Il mondo rischia dunque una crisi idrica globale e la domanda di acqua dolce supererà del 40% la sua disponibilità entro il 2030. Già oggi più di 2 miliardi di persone vivono in condizioni di grave scarsità di approvvigionamenti a causa dello stress idrico in atto. La crisi climatica farà peggiorare il quadro determinando serie e complicate modifiche nella consueta disponibilità di acqua stagionale, con un parallelo aumento del suo utilizzo globale proporzionale all’aumento della popolazione mondiale. Un circolo vizioso in cui crisi idrica, cambiamenti climatici e perdita di biodiversità si influenzano e si rafforzano a vicenda.
I dati non sono incoraggianti e occorre intervenire nell’immediato e affrontare le sfide idriche del prossimo futuro che ormai è dietro l’angolo. Servono dunque risposte programmatiche coerenti e integrate per far fronte alla situazione di estrema carenza idrica. Politiche adeguate e lungimiranti, con al centro lo sviluppo di strategie volte alla transizione energetica, con la riduzione delle emissioni di CO2. Rallentare il riscaldamento globale riforestando le aree del Pianeta e implementando le azioni a supporto.