L’istituto di autodisciplina pubblicitaria si è pronunciato. Lo spot della San Benedetto con la Canalis è stato censurato e non andrà più in onda
La pubblicità ha le sue regole, anche se spesso sembrano contraddittorie. Quelle che si possono chiamare norme etiche si appellano principalmente al politically correct, ormai entrato in Italia anche nei cosumi nostrani, ma mai tanto quanto negli Stati Uniti. Quindi oltre ad eliminare le parolacce, gli spot non devono avere contenuti razzisti, sessisti, omofobici e discriminatori in generale. Oppure tutte una serie di messaggi fuorvianti devono essere censurati. Come ad esempio millantare un prodotto naturale che naturale non è. E per questo esiste l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria. Che di recente ha preso di mira lo spot della San Benedetto che vede come protagonista Elisabetta Canalis.
La showgirl, che a parte le sue apparizioni in numerose trasmissioni televisive deve la sua notorietà alla relazione con George Clooney, si vede testimonial di questa pubblicità che immediatamente ha fatto scattare molte polemiche. Probabilmente impreviste. O forse no. Come si sa, far parlare di sé è l’anima della pubblicità, e volente o nolente in questi giorni si parla parecchio della Canalis e dell’acqua San Benedetto.
La pubblicità fa sentire la voce della Canalis fuori campo che recita: “Ascolto il mio corpo e bevo un’acqua leggera con tanti nutrienti preziosi (calcio e magnesio)”. E già qui il primo fraintendimento. L’acqua è una componente essenziale della vita dell’essere umano, forse la principale. Assicura l’idratazione. Tuttavia non si può dire che sia un nutriente. Il calcio e magnesio sono dei sali minerali importanti, ma nutriente può sembrare un sotitutivo del cibo. E questo messaggio viene aggravato dalle immagini.
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Elisabetta Canalis fa colazione nel suo appartamento. Il toast nel tostapane si brucia. Lei scrolla le spalle come se non le importasse e prende una bottiglia dell’acqua San Benedetto. Il messaggio che ha generato le polemiche è che si può saltare la colazione bevendo solo acqua, e questo, specialmente nella facia d’età adolescenziale, quella più suggestionabile, può essere pericoloso. Soprattutto se a compiere quel gesto non è un’attrice da spot qualunque, ma una testimonial, messa lì appunto per essere imitata. E saltare la colazione, concordano i nutrizionisti, non è un’abitudine da emulare.
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Le critiche a questo spot, avviate su Instagram dalla pagina di Aestetica Sovietica, hanno sollevato un gran chiasso e la pubblicità è stata segnalata all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (IAP), che ora si è pronunciato. Lo spot è stato censurato e non verrà più trasmesso.
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