Mancanza di acqua potabile e siccità sono, in connubio, due dei problemi più grandi del nostro secolo. A quanto pare è arrivata una soluzione: l’acqua solare.
Il cambiamento climatico è senza ombra di dubbio il protagonista di questo decennio e lo sarà sicuramente di quelli a venire. Fra le conseguenze più immediate direttamente calcolabili rientrano la siccità e la mancanza di acqua potabile nei paesi in via di sviluppo. In antichità il problema dell’approvvigionamento di acqua potabile veniva risolto immagazzinando l’acqua buona in modo però approssimativo poiché non esistevano strumenti deputati alla depurazione dell’acqua.
Ciò che ci accomuna con i tempi antichi è sicuramente il fatto che per l’acqua contaminata si muore ancora, in più, oggi, l’acqua in generale inizia a scarseggiare in maniera allarmante. Sono tante le menti che si stanno adoperando per rallentare gli effetti inevitabili del cambiamento climatico e trovare soluzioni efficaci alla penuria d’acqua e quindi di raccolti e nutrimento per l’umanità tutta. Oggi parliamo di una soluzione possibile.
A lanciare l’idea è stata una start-up fondata nel 2019, Agua De Sol, con sede in Francia, precisamente a Saint-Denis- lès-Bourg. Di recente la medesima start-up ha lanciato un nuovo tipo di tecnologia, la “SunAir Fountain”. Di cosa si tratta? Questa rivoluzionaria tecnologia cerca di sfruttare i raggi solari e l’umidità racchiusa nelle molecole d’aria per produrre acqua potabile direttamente dall’ambiente.
Se si riuscisse a realizzare un modello di questo prototipo su piccola scala per ogni abitazione, dicono gli esperti, il problema dell’acqua potabile sarebbe di fatto vanificato. Ma com’è strutturata la nuova tecnologia SunAir Fountain? Il macchinario è composto di un pannello solare capace di produrre circa 2 litri di acqua potabile al giorno. In base al numero di componenti per nucleo famigliare si dovrebbe aumentare il numero dei pannelli.
Una parte del meccanismo è attivo di giorno, un’altra parte di notte. In particolare il pannello solare peserebbe circa 45 kg e sarebbe composto da un telaio, un letto assorbente, una finestra per creare la condensa ed infine una ventola azionata dall’energia solare. Di notte, con il calare della temperatura, il letto assorbente cattura l’umidità relativa dispersa sotto forma di vapore acqueo. Di giorno, invece, i raggi solari ritrasformano in vapore l’umidità raccolta nel letto che poi viene raffreddato e condensato.
Il WWF ha voluto lanciare dei preziosi consigli da mettere in atto in questo prossimo…
Hai pianificato il menù di Natale e tra le varie pietanze compare l'anguilla? Ecco perché…
Cosa accomuna queste piante, se non la lettera Z? E' difficile conoscerle tutte: alcuni nomi…