La storica campagna estiva di Legambiente ha pubblicato i risultati dell’indagine sulla qualità delle acque di oceani e laghi del 2023. Cosa è emerso?
Quella di Legambiente, la campagna Goletta Verde e Goletta Laghi, è un’operazione volta al monitoraggio attivo dello stato di qualità delle acque di laghi e mari italiani che si rinnova di anno in anno. Anche per il 2023 Legambiente non si è persa in chiacchiere e purtroppo i risultati delle indagini effettuate sullo stato di salute delle acque non hanno portato alla luce risultati confortanti.
I risultati del monitoraggio scientifico di Goletta Verde e Goletta dei Laghi mostrano infatti lo stato di salute in alcuni dei punti più critici delle acque dei mari e dei laghi in tutta Italia. Goletta Verde nella fattispecie si occupa di monitorare e controllare l’illegalità legata alla mala depurazione delle acque, allo smaltimento dei rifiuti, alla cementificazione e all’immissione di fonti fossili nell’ambiente.
Come plausibile aspettarsi, per il 2023 il tema centrale della campagna è quello della lotta alla crisi climatica, corroborata dalla sensibilizzazione alla promozione delle energie rinnovabili, in particolare dell’eolico off-shore. Enti come Goletta Verde e Goletta Laghi sono fondamentali per la nostra penisola dove il 25% della popolazione non può contare su adeguati servizi di depurazione delle acque.
Gli scarichi non depurati sono i maggiori responsabili dell’immissione in acqua di microplastiche e plastiche. Gli scarichi illegali favoriscono poi l’insorgenza del fenomeno delle ecomafie. Goletta Laghi, come si evince dal nome, svolge lo stesso lavoro di Goletta verde andando però ad esaminare lo stato di salute delle acque dei laghi italiani. In particolare il controllo dei bacini lacustri è finalizzato a monitorare e denunciare la captazione delle acque, l’incuria e l’invasione da microplastiche.
Quello dell’invasione dell’acqua a causa delle microplastiche rappresenta uno dei pericoli emergenti in fatto di inquinamento ambientale degli ecosistemi lacustri e marini. Lo stato di salute delle acque è stato monitorato per ben 18 regioni italiane dai volontari di Legambiente. Il 32% dei campioni di acque prelevate (sia dai mari che dai laghi) presenta percentuali di inquinamento al di sopra delle norme di legge.
I volontari che hanno lavorato sul campo sono più di 200 e si sonno occupati di analizzare acque di canali, foci, coste e corsi d’acqua che aprono a mari e laghi. I laghi presi in esame sono 40. La preoccupazione più alta riguarda lo stato di salute dei mari che presentano un punto oltre i limiti di legge ogni 78 km di costa. Per le coste laziali il 36% dei mari è stato categorizzato come oltre i limiti della legge; il 30% come fortemente inquinato; il 6% inquinato.
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