Arriva dall’Unione Europea una nuova direttiva per eliminare imballaggi di plastica in prodotti di poco peso come l’insalata in busta. La Coldiretti non è completamente d’accordo
La sostenibilità non può non passare per l’abolizione della plastica. Ed il packaging, che oltretutto aggiunge un’altra fase alla filiera, allontana sempre di più il consumatore dalla produzione diretta del prodotto, è uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento. Per acquistare un prodotto come l’insalata in busta, o del formaggio, o del prosciutto in vaschetta si utilizzano quantità di plastica che corrispondono a incredibili emissioni di anidride carbonica, e dunque di inquinamento ambientale.
Il regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio ha stabilito una definizione per l’imballaggio superfluo. Definizione che potrebbe modificare radicalmente le modalità in cui vediamo i prodotti al supermercato. L’imballaggio superfluo è considerato ogni prodotto ortofrutticolo di peso inferiore a 1,5 kg.
Dunque insalata in busta già lavata e pulita, fragole, pomodorini ciliegino, e tutti gli altri prodotti ortofrutticoli che pesano meno di un chilo e mezzo potrebbero essere banditi e venduti nuovamente sfusi. Questo non può che rappresentare un passo in avanti notevole verso la riduzione dell’utilizzo della plastica. Tuttavia la Coldiretti espone delle perplessità. Specialmente per ciò che riguarda la tutela igienica dei prodotti. Un altro svantaggio potrebbe essere dato dall’eventuale spreco di prodotto. La conservazione nei cestini di plastica garantisce maggiormente l’integrità del cibo.
Non c’è dubbio alcuno che la plastica ed il packaging eccessivo debbano essere eliminati, o comunque ridotti dalla filiera alimentare della grande distribuzione organizzata. L’insalata conservata in busta forse non è strettamente necessaria all’alimentazione. Si può optare senza troppe remore al prodotto sfuso. Per quanto riguarda i cestini di fragole o di pomodorini che sfusi potrebbero più facilmente rovinarsi, si può tranquillamente convertire la plastica in contenitori di cartone, come già molte aziende stanno facendo. Senza che però questo vada a pesare ulteriormente sul prezzo finale del prodotto. L’abolizione della plastica non può penalizzare i consumatori finali. Deve essere una responsabilità delle aziende e della filiera della distribuzione alimentare.
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