E’ un giorno triste per gli amanti di marijuana e cannabis. Perde la vita il padre, colui che ribaltò il modo di concepire le ricerche.
Oggi è un giorno molto triste per gli amanti e gli studiosi della marijuana. Colui il quale veniva considerato da tutti come il comandante della rivoluzione scientifica e pioniere delle sostanze psicoattive tra cui la cannabis ha perso la vita generando un clima di sconforto e dispiacere tra tutti. Il suo credo sulla Scienza di determinate piante è stata dottrina e oggetto di numerosi studi universitari tra i giovani studenti, un taglio netto alla branca più evolutiva della storia al cospetto del quale Raphael Mechoulam al suo tempo ci mise la firma.
Navighiamo con le tempistiche negli anni ’60 dove uno scienziato di origini bulgare sfruttava il proprio sapere scientifico, con l’intento di approfondire i cosiddetti cannabinoidi endogeni. Così il padre della marijuana ha voluto affinare le armi e introdurre nella vasta ricerca sulle piante l’esercizio del THC (tetracannabinolo), rendendole speciali nell’utilizzo e alimentando così la curiosità
Non è di certo il giorno più adatto per scoprire nuovi orizzonti e conoscenze sulla pianta della marijuana. Il padre fondatore di questa speciale specie da oggi non c’è più ma è doveroso fare menzione e rispolverare la mente degli appassionati sui luoghi e i modi in cui viene coltivata questa pianta dalla quale deriva la cosiddetta Cannabacea, meglio nota con il nome di Cannabis.
Con il termine marijuana vengono associati luoghi adatti e spesso inesplorati dall’uomo divisi tra Europa e America del Sud. Essa viene utilizzata all’interno di pipe o sigarette ma prima dell’avvento di Raphael, nessuno era riuscito ad intensificare le ricerche sulle proprietà farmacologiche riguardanti dolori di varia natura e la derivazione di alte sensazioni di benessere ed ilarità
Era un biologo e studioso delle piante, un chimico di fama degli anni ’60 dal nome finora sconosciuto, Raphael Mechoulam. Era considerato il padre fondatore degli studi sulla marijuana scomparso alla veneranda età di 92 anni. Raphael ha perso la vita lo scorso 9 Marzo ma era già passato alla storia in seguito ad un aneddoto che valse la rivoluzione in termini scientifici sul cosiddetto contrabbando dell’hashish.
Il termine “superbo” coniato dal padre fondatore di origini islamiche è legato alla quantità (5 chili) di trasporto del prodotto su un autobus di linea partito da Tel Aviv, in direzione Rehovot. Raphael fu sorpreso all’arrivo dalla polizia ma non aveva intenzioni di fumare quel prodotto modificato con il principio attivo del THC con l’obiettivo di equilibrare l’appetito e limitare i dolori muscolari.
Il biologo israeliano così facendo è riuscito a facilitare la curiosità di ricercatori e studiosi del futuro ad approfondire ulteriormente le ricerche su questa speciale pianta che non si finisce mai di conoscere.
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