Aerei, strage di uccelli nei cieli: l’ultimo report è tremendo

Sebbene possa sembrare l’eccezione, gli incidenti nei cieli tra gli aerei e gli uccelli non sono una rarità. I mezzi riportano pochi danni, gli animali…

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Aereo (Foto Adobe)

Quello che succede nei cieli spesso non viene riportato o riferito. Nessun duello stile Top-Gun, anche se il periodo potrebbe lasciarlo pensare. Infatti quello che lascia senza parole sono il numero di scontri tra i velivoli e la fauna ogni anno. Questi incidenti hanno un nome tecnico: wildlife strike. Ovvero colpi con la fauna selvatica.

Nelle ultime settimane l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ha presentato una relazione sulle collisioni tra gli aerei e tutti gli animali selvatici, in prevalenza uccelli. Se i mezzi riportano, per la maggior parte delle volte, pochi danni i volatili si devono piegare al triste destino.

Wildlife strike, i numeri terribili

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Uno stormo di uccelli e un aeroplano (Foto Adobe)

Se si pensa all’impatto tra aerei e uccelli non può non venire in mente quello che è successo il 15 gennaio del 2009 a New York al volo US Airways 1549. Il velivolo, comandato dal Capitano Sully, a causa di uno scontro con dei volatili, riportò gravissimi danni ad entrambi i motori tanto da dover ammarare nel fiume Hudson. Un impatto violento che, solo in Italia nel 2021, ha causato 1617 collisioni.

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Un numero altissimo viziato, in qualche modo, dalla pandemia. Infatti a causa dell’abbandono forzato di molti spazi da parte dell’essere umano, la fauna (e la flora) hanno ripreso i loro spazi. Ma con la ripresa delle attività i contatti, fortuiti o meno, tra le parti non mancano. Nei casi degli aerei però gli impatti non riguardano solamente gli uccelli. Infatti, sia in fase di atterraggio che di decollo, le turbine possono aspirare lungo il loro cammino mammiferi, anfibi, rettili e insetti.

Il comunicato dell’ENAC sottolinea però che, rispetto al 2020, sicuramente sono aumentati gli incidenti ma allo stesso tempo sono aumentati del 34% i numeri dei voli. Il 93% di questi Wildlife strike hanno coinvolto gli uccelli, mentre la restante parte mammiferi. Ma il dato più incredibile riguarda il luogo in cui questi scontri avvengono. Ovvero in aeroporto o nelle loro immediate vicinanze. Quindi a quota bassa.

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A monitorare, in Italia, questo fenomeno è il Birdstrike Committee Italy (Bsci) che controlla dal 1987 l’attuazione della normativa dei wildlife strike. Tutti i dati, raccolti ed elaborati, poi vengono inviati all’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile. Ma quello che si evince da questi dati è che fondamentale prendere provvedimenti per mitigare l’impatti di questi scontri fortuiti. Ma, è bene sottolineare, che non si tratta solo di un fenomeno italiano ma mondiale dovuto, per la maggior parte dei casi, dalla ripresa delle attività aeree.

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