A subire le conseguenze di quest’ondata di calore a tratti insopportabile è anche la categoria degli agricoltori, costretti a delle pause nelle ore più afose del giorno.
Il divieto coinvolge le ore tra le 12:30 e le 16:00 del pomeriggio, sulla base dei vari bollettini locali. Interessa tutti i lavoratori dei settori dell’edilizia e dell’agricoltura, i quali svolgono la loro attività all’aperto e sotto il sole. Nel caso di particolari condizioni climatiche, chi opera nelle realtà agricole, florovivaistiche ed edili ha l’obbligo di stop fino al 31 agosto 2024.
Gran parte del territorio nazionale è al momento interessato da eccezionali ondate di caldo con un importante tasso di umidità. Queste condizioni rendono difficile lo svolgimento delle attività lavorative che hanno luogo prevalentemente all’aperto. Il divieto riguarda i giorni e le aree a rischio, il cui elenco è reso pubblico sul sito internet di worklimate.
Divieto di lavoro all’aperto nelle ore più calde: problemi per i lavoratori
Un’esposizione al sole prolungata e nelle ore di caldo più intenso mette in pericolo la salute del lavorare, con conseguenze che possono essere anche molto gravi, stando a quanto dichiarato dall’assessore della Sanità Angelo Gratarola (sono stati registrati già 4200 morti in un anno a causa del caldo sul posto di lavoro). Si tratta di un problema che riguarda soprattutto il settore dell’edilizia, dell’agricoltura e del florovivaismo: attività di fondamentale importanza per l’economia della nazione.
Nelle ore di lavoro all’aperto in estate, per un lavoratore è fondamentale combattere il rischio di disidratazione ed evitare le conseguenze di una prolungata esposizione alle radiazioni solari. In tal senso, è importante alternare momenti di lavoro a pause prolungate in luoghi freschi. E’ necessario proteggersi con creme con filtro solare e indossare abiti leggeri che consentono un’adeguata traspirazione, nonché occhiali e copricapi. Va ricordato di bene almeno 2 litri d’acqua al giorno per compensare la perdita di liquidi dovuta alla traspirazione. E’ meglio evitare l’assunzione di alcolici e di bevande gassate o eccessivamente fredde. Si devono prediligere pasti leggeri con alto contenuto d’acqua, come frutta e verdura, e va prestata attenzione alla conservazione degli alimenti, i quali possono facilmente essere contaminati da germi per via delle alte temperature, causa di patologie gastroenteriche.
Sono già 15 le regioni che hanno approvato gli orari di fermo quando il caldo è eccessivo: Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Umbria, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. L’INAIL così come i siti delle varie regioni riportano i rischi e le patologie nei quali si può incappare con un’esposizione alle elevate temperature ambientali.