L’agroforestazione non è altro che una visione maggiormente olistica dell’agricoltura, che si oppone alla coltivazione intensiva
Come al solito ce ne accorgiamo troppo tardi. Prima sfruttiamo una risorsa al massimo, e quando viene a mancare, non sappiamo come fare e tentiamo di riparare ciò che è stato spezzato. E queste vengono chiamate pratiche virtuose, mentre invece sono state la modalità di coltivazione per secoli. Si deve partire dal presupposto che qualunque forma di coltivazione sfrutta il suolo in maniera più meno malsana. tuttavia esistono dei livelli. Dove da una parte è presente l’agricoltura biodinamica, e dall’altra la coltivazione intensiva. E l’agroforestazione si pone nella zona virtuosa della classifica.
Sostanzialmente non c’è nulla che è stato inventato. L’agroforestazione non è altro che il recupero di tecniche precedenti, dove la biodiversità contribuiva a creare prodotti più sani e senza dubbio che rendevano meno necessario l’utilizzo dei pesticidi e diserbanti, che a loro volta sterilizzano il terreno.
L’agroforestazione, in cosa consiste
Si deve ricordare che l’agricoltura intensiva è responsabile di oltre il 10% delle emissioni di Co2 nell’atmosfera. Una porzione ancora più grande è rappresentata dall’allevamento intensivo. In ogni caso la monocoltura ha diversi svantaggi. Tra cui la depauperazione del suolo. La terra viene resa arida dalla presenza di una sola varietà coltivata, che altera l’equilibrio della biodiversità. E un terreno sterile fa ammalare le piante, che a loro volta devono essere trattate con pesticidi e diserbanti. Contribuendo a rendere ancora più desertica la ricchezza nutritiva del terreno. E così via. Per questo numerose pratiche di agroforestazione sono state nuovamente implementate nell’agricoltura. Non si tratta di altro che associare la coltivazione di una varietà con un’altra, o con la presenza di animali da fattoria. L’unica cosa a cui si deve stare attenti è che le varietà non entrino in competizione tra loro per acqua, luce, aria.
Quali sono le tecniche e le specie utilizzate
Agrosilvopastorale, che sostanzialmente vede la presenza di campagna, coltivazione, boschi e pastorizia. Agrosilvoarabile, che comprende la presenza contemporanea di colture agricole o orticole con quelle arboree a lungo termine. Silvoarabile: non è altro che la compresenza di alberi con la coltivazione erbacea. Queste sono le principali tecniche di agroforestazione.