Il PNRR vede come secondo pilastro del proprio programma la spinta all’energia sostenibile in Italia. In un momento storico in cui l’energia sembra un bene primario per la sopravvivenza, quasi al pari di acqua ed aria, i riflettori sono puntati sempre più sulle risorse rinnovabili. La crisi energetica è nota a tutti, in parte per la disponibilità sempre più ridotta della materia prima, ed in parte per i conflitti che hanno esacerbato questa necessità.
I pannelli fotovoltaici sono tecnologia ormai sperimentata ed utilizzata da decenni, ma nella loro reale applicazione vivono il limite dell’occupazione di grandi spazi. Nonostante siano la fonte di energia rinnovabile più produttiva, che permette non solo di produrre materia prima per l’autoconsumo ma anche di vendere le eccedenze, solo nelle realtà locali virtuose vengono utilizzati. E per produrre energia con il fotovoltaico serve spazio ed ingegno. Una tecnologia innovativa ha creato l’unione tra agricoltura e pannelli fotovoltaici.
Agrofotovoltaico, è davvero una soluzione efficiente?
Una delle polemiche sull’installazione del fotovoltaico nelle zone rurali è l’installazione di pannelli fotovoltaici “a terra”, che consumano il suolo destinato all’agricoltura. Per questo si è implementato un sistema di rialzo dei pannelli, che permette di utilizzare un doppio spazio: quello sottostante per la coltivazione, e quello rialzato per i pannelli fotovoltaici. Questa nuova tecnologia sta destando sempre più interesse, al punto che il Governo, nell’ambito del PNRR destinato alle rinnovabili, ha destinato 1,1 miliardi di euro per finanziare l’agrofotovoltaico.
I pannelli, installati a 3 metri di altezza, consentono di utilizzare il suolo per l’agricoltura senza inficiarne il corretto funzionamento, ed allo stesso tempo i vasti campi possono essere usati per produrre energia rinnovabile. Nell’agricoltura odierna c’è sempre più interesse verso la sostenibilità, cavalcando un’onda che sarà il futuro della coltivazione. Allo stesso tempo i giovani agricoltori sono sempre meno esclusivamente contadini e sempre più specializzati per tentare nuove strade.
La scommessa dell’agrofotovoltaico è vincente? Per fare qualche esempio, se si coprisse con i pannelli solari lo 0,2% della Superficie Agricola Utilizzata (Sau) nazionale si potrebbero produrre 30 GW di potenza, cifra maggiore dei 43 GW totali che il Paese ha stabilito come obiettivo per il fotovoltaico.