Il Polo Nord costituisce un ecosistema dagli equilibri piuttosto delicati, sui quali senza dubbio lo scioglimento dei ghiacci esercita un’influenza non indifferente. Le ultime ricerche in proposito tra l’altro non sono per nulla rassicuranti, visto che mettono in evidenza che il rischio diventa più grande in seguito alla velocità con cui si stanno facendo sentire gli effetti dei mutamenti climatici. Si ipotizza addirittura che al Polo Nord lo scioglimento dei ghiacci potrebbe verificarsi in soli 30 anni. Uno scenario per molti versi inquietante, che dovrebbe far riflettere.
La situazione nell’Artico è preoccupante proprio a causa dello scioglimento dei ghiacciai. Le conseguenze sono molte. Per esempio a questo proposito non molto tempo fa si era segnalato che fra gli animali in Groenlandia le foche annegano per lo scioglimento dei ghiacciai. Una questione che si fa sempre più critica con il trascorrere del tempo.
Già da alcuni anni anche Greenpeace ha spiegato che il Polo Nord è a rischio per lo scioglimento dei ghiacciai. Di recente le rivelazioni del satellite americano Nsidc e uno studio dell’Università di Washington hanno messo in risalto che lo spessore della coltre di ghiaccio è diventato più sottile. Tutto ciò non fa altro che rendere più difficile la situazione, perché il ghiaccio più sottile tende a sciogliersi più facilmente.
Che cosa possiamo fare? Sicuramente dovremmo cercare tutti quanti di iniziare, anche nel nostro piccolo, a dare un contributo alla sostenibilità ambientale, in modo da rallentare i cambiamenti climatici, lottando strenuamente contro l’inquinamento e il riscaldamento globale.