Non solo gabbiani, ma anche l’albatro è un uccello che si trova dove c’è il mare. Anzi, dove c’è l’oceano. Spazi aperti e cibo a volontà
Chi da bambino ha fatto la rassegna di tutti i film della Disney non può dimenticare Bianca e Bernie, le avventure di due topolini detective. Ed allo stesso modo non si può dimenticare il loro “aereo”, un albatro che con le grandi ali li ha fatti volare dal tramonto all’alba. Ed anche ne “La Sirenetta” si può dimenticare l’albatro amico di Ariel. Insomma, dove c’è mare, anzi oceano, c’è questo grande volatile. Che può sembrare simile ad un gabbiano, ma con caratteristiche profondamente differenti. Innanzitutto l’albatro è più grande del gabbiano.
La sua lunghezza può raggiungere anche 1,20 metri, e può arrivare a pesare fino a 12 Kg. L’apertura alare è impressionante. L’albatro urlatore, il più grande al mondo, arriva fino a 3,40 metri di apertura alare. La struttura di ali così grandi è robusta, e la forma è leggermente incurvata per garantire un volo ideale. La longevità è un’altra peculiarità di questo uccello. Vive mediamente 30 – 40 anni. I più longevi raggiungono i cinquanta.
Albatro, habitat e specie
In passato l’albatro viveva nelle aree dell’Oceano Atlantico settentrionale. Ora si è spostato sul Pacifico settentrionale ed anche più a Sud. Il carattere di questo grande uccello degli oceani è piuttosto riservato. Difatti predilige l’isolamento alla socializzazione, e vive principalmente nelle isole meno frequentate del Pacifico.
Sostanzialmente le isole sono solo una base per riposare, passa quasi tutta la giornata in volo. Una caratteristica curiosa è che questi volatili sono tanto eleganti nel volo quanto impacciati nel camminare sulla terraferma. Le zampe troppo corte inibiscono il movimento terrestre. Esistono 21 specie di albatro.
Alimentazione e tecnica di pesca
L’albatro si ciba di pesci che provvede a pescare “al volo” negli oceani. Li vede mentre vola, scende in picchiata sott’acqua e li porta via nel becco rapace. Predilige i pesci grassi come i crostacei ed i calamari, ed arriva a mangiare anche i piccoli granchi. Il becco robusto consente di masticare i pesci con il guscio resistente.
Purtroppo anche l’albatro è diventato vittima dell’inquinamento. La sua tecnica di pesca lo porta ad ingerire una gran quantità di plastica, che è profondamente nociva al suo organismo.