Sempreverde tra i più famosi, l’albero di giada è una pianta grassa ornamentale ma tra le sue caratteristiche nasconde un segreto: ecco come coltivarlo al meglio.
Quando si parla di sempreverdi, si fa riferimento a quelle piante il cui ricambio delle foglie avviene molto lentamente. Di conseguenza le piante che hanno questa particolarità sono molto resistenti e mantengono il loro fogliame sempre vivo. Tra le piante grasse sempreverdi più famose troviamo l’albero di giada. Utilizzabile anche come pianta da ornamento, data la sua possibilità di essere utilizzata in casa senza doverla mettere in giardino, l’albero di giada è per lo più noto per la sua vigorosità e robustezza piuttosto che per la sua bellezza.
Come la maggior parte delle piante grasse, anche l’albero di giada è abituato a climi secchi e aridi, dunque l’esposizione solare è sempre ben accetta. Anche se è bene procedere per gradi per evitare che si bruci. Proprio per questo motivo la sua fioritura è molto rara, e affinché possa avvenire è necessario che si sviluppi in ambienti “freddi” e a bassa temperatura. Proveniente dall’Africa meridionale, l’albero di giada ha bisogno di una particolare coltivazione che consiste nel conoscere i meccanismi di cura della pianta data dall’innaffiamento o dalle tempistiche di rinvaso. Di seguito, tutti i dettagli su come coltivare l’albero di giada nel modo giusto.
Ciò che contraddistingue le piante grasse dal resto della vegetazione verde è soprattutto la sua struttura. Le piante grasse sono infatti comunemente chiamate anche piante succulenti, in quanto sono in grado di immagazzinare un grande quantitativo di acqua senza danneggiare le radici o rischiare di far marcire la pianta. Al contrario, i tessuti composti da parenchimi acquiferi, in grado di trattenere l’acqua, fanno sì che le foglie di queste piante le conferiscano un aspetto coriaceo e ardimentoso. Questo permette alle piante grasse di essere innaffiate con parsimonia e di essere curate anche da chi non possiede una grande dimestichezza in termini di pollice verde.
Nello specifico, l’albero di giada è composto da foglie molto spesse e ciò facilita il processo di assorbimento dell’acqua da parte della pianta. Con questi presupposti, la sua coltivazione e la sua manutenzione non è molto complessa, anche se bisogna sapere come gestire al meglio le sue caratteristiche. In particolare innaffiare l’albero di giada richiede delle specifiche sulla base della sua tenuta. In estate, può essere innaffiata anche una volta a settimana, dunque più frequentemente, ma in inverno è consigliabile farlo una volta ogni due settimane. Questo perché, riuscendo a trattenere molta acqua, c’è il rischio che innaffiandolo troppo spesso l’albero di giada potrebbe risentire degli sbalzi idrici estremi, in un senso o nell’altro.
Anche se l’inverno è tendenzialmente la stagione ideale per una sua fioritura, trattandosi di una pianta grassa esotica è sempre bene non scendere sotto i 5-7 gradi di temperatura per evitare che lo shock termico provochi dei danni permanenti all’albero di giada. Allo stesso modo la propagazione della pianta, ovvero la sua riproduzione, è consigliabile durante la primavera in un clima mite che non superi i 18 gradi e non sia al di sotto dei 12 gradi. Per quanto riguarda il rinvaso, invece, vediamo nel dettaglio come poter tenere questa pianta da vaso in casa e quando effettuare il cambio di terriccio.
Una delle fasi più importanti della cura della pianta è il rinvaso. Se con la manutenzione ordinaria è possibile cavarsela senza avere uno spiccato talento per la botanica, nel caso del cambio del vaso il discorso diventa un po’ più tecnico e delicato. Il rinvaso, infatti, non è altro che lo spostamento della pianta da un vaso ad un altro, di dimensioni man mano sempre diverse, in modo da assicurarsi che la pianta assorba correttamente tutte le sostanze nutritive che la tengono in vita. Ciò è dato soprattutto dal tipo di terriccio utilizzato. La prima caratteristica che deve avere il terreno dell’albero di giada è che sia leggero, sabbioso e composto da sostanze come l’argilla o la ghiaia, un po’ come tutte le piante ornamentali, ma soprattutto che sia sempre ben drenato.
Come abbiamo già specificato, ben drenato non significa innaffiato di continuo ma che sia in grado di tenere l’albero di giada sempre costantemente idratato data la sua grande capacità di trattenere liquidi. Il terreno, infatti, deve essere sempre lasciato ad asciugare tra una innaffiatura e l’altra per evitare che marciscano le radici o che si creano ristagni. Anche se è abituato a temperature dove la siccità è la regola è sempre bene esporre l’albero di giada al sole tenendo presente che la sua temperatura ideale è di massimo 25 gradi di giorno, mentre di notte è preferibile scendere fino ai 15 gradi.
La scelta del materiale del vaso, per riuscire a mantenere intatta la compattezza del terreno e della stessa pianta, è bene che sia indirizzata verso ceramica, latta o terracotta per evitare che si surriscaldi eccessivamente quando la esponiamo al sole. Dunque, meglio evitare i vasi in plastica o materiali simili. Per quanto riguarda la dimensione del vaso, invece, l’idea è un diametro che va dai 15 ai 30 centimetri. Crescendo in verticale, l’albero di giada non ha bisogno di un vaso con delle grandi misure ma è bene che la profondità sia sempre medio-alta. Ciò perché la crescita delle radici non deve essere ostacolata dal poco spazio, ma più si va avanti e più può accrescere la sua misura in base al suo sviluppo. Il cambio del vaso può essere effettuato anche ogni due anni circa, quando notiamo che la pianta arresta la sua crescita andando in letargo vegetativo.
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…
E' scattato l'allarme nei confronti delle spezie più gettonate nella preparazione di dolci e piatti…
Anche se il Natale si propone come una festa attraente soprattutto per i più piccoli,…