L’albero più resistente al mondo si trova in Cile e sta facendo discutere molto, il motivo? Gli anni che si porterebbe dietro.
Una vera e propria “gara a colpi di anni“ (veramente molti), quello che vedrebbe come protagonisti due alberi. Per anni si è stati convinti che quello più “anziano” del mondo si trovasse in California e contava 4.850 anni. Oggi, invece, possiamo dirvi che la classifica potrebbe ribaltarsi con una nuova scoperta.
Gli alberi millenari da sempre catturano l’attenzione di studiosi e turisti, affascinano, ma sono soprattutto grandissimi portatori di “segreti”. Il motivo? Potrebbero rivelare importanti dati sull’ambiente.
L’albero fonte di notizie importanti
Al pari di una stella del cinema o di un quadro di Leonardo Da Vinci, l’albero cattura curiosità e turisti, non solo per la bellezza, ma anche per tutte le informazioni che questo potrebbe dare, attraverso le analisi, agli studiosi.
Si tratta di un cipresso e si trova in una regione del Sud del Cile. Udite! Udite il suo tronco misurerebbe 4 metri ed è alto circa 28 metri, ma ciò che stupisce è l’età: 5000mila anni. Il cipresso Fitzroya è stato denominato simpaticamente “il bisnonno”. Si tratta, comunque, di una specie molto comune nel Cile.
Ovviamente lo stupore non interessa solo i turisti, ma anche gli scienziati che vogliono vederci chiaro e vorrebbero capire come l’albero, nonostante l’aumentare delle temperature e l’inquinamento, si sia potuto mantenere.
I servizi messi in campo
L’albero che è oggetto di studio, adesso va tutelato e salvaguardato. Così l’ente forestale del luogo ha pensato bene di impiegare più personale nel parco e in più si è dovuto limitare, anche l’entrata per poter ammirare l’albero. In questo momento preme capire il più possibile sull’esistenza del cipresso.
Sono tanti quelli che hanno deciso di recarsi sul luogo per fotografarlo e farsi immortalare accanto all’albero gigante e vecchio che vive tranquillamente sul ciglio di un burrone. La notizia sta facendo il giro del mondo. Insomma, che dire in attesa di notizie non ci resta che seguire gli aggiornamenti e aspettare che l’albero si “apra” e racconti il segreto della sua “resilienza”.