Scatta l’allarme per le albicocche: i cambiamenti climatici si stanno riversando con i loro effetti nefasti sulla produzione e sul sapore di questo frutto tanto amato.
La bella stagione è arrivata portando non solo il bel tempo, ma anche la frutta di stagione. Con l’estate alle porte sono tantissimi i frutti che arrivano in tavola come fragole e pesche nonché le amate albicocche. Quest’ultime sono tra gli alimenti più adorati in assoluto: anche chi non ama la frutta non ne può fare a meno.
Complice le loro morbida consistenza e il loro dolce sapore, sono una golosità estiva da assaporare da sola, ma anche nell’ambito di ricette gourmet come torte e bowl con lo yogurt.
A guastare il sogno di poterle ben presto gustare è il quadro attuale: i cambiamenti climatici sembrano riversarsi su questi frutti. Ma cosa sta succedendo davvero alle albicocche?
Presenti in Europa da millenni, le albicocche son un concentrato di vitamine, fibre, potassio e sali minerali. C’è chi le adora mangiare da sole come spuntino, chi ama consumare prodotti come succo, marmellata e yogurt a base di questo frutto così buono e salutare.
Le albicocche sembrano quest’anno essere in pericolo in questa primavera così particolare. A causa dei cambiamenti climatici, infatti, il bel tempo sembra un miraggio, tanto che il freddo continua a farla da padrone. Tra rigide temperature, neve e grandine, le stagioni ormai sballante portando a conseguenze negative sulle piante, che possono infatti alterarsi in modo completamente anomalo.
Attualmente le albicocche in Italia stanno vivendo diverse difficoltà per via del clima freddo di questa primavera. Le gelate tardive stanno comportando criticità a livello di produzione, tra quantità e qualità minata.
A causa del freddo imperante di marzo e aprile, si pensi che a Pasquetta è stata prorogata l’accensione dei caloriferi, le albicocche stanno perdendo la loro qualità. Questo è un grosso problema non solo per chi acquista il frutto singolo, ma anche per chi è solito comprare prodotti a base di albicocca.
A livello italiano le regioni che si trovano più in difficoltà per questa situazione sono Puglia, Sicilia e Calabria: qui le produzioni sono a rilento e la qualità scende a picco. Intanto i produttori stanno mettendo in campo strategie ad hoc per contenere gli effetti negative delle gelate tardive.
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