Ci sono alimenti più pericolosi di altri: possono portare ad intossicazioni alimentari con sintomi anche gravi. E nonostante in molti immaginano la carne al primo posto della lista, non è lei il cibo peggiore..
Esiste una lista di 9 alimenti inquadrati come la maggior causa di intossicazioni alimentari. La globalizzazione e lo sviluppo tecnologico ha portato a nuovi meccanismi di produzione e distribuzione degli alimenti ma molti cibi sono causa stessa di contaminazione. Si possono contare oltre 250 tipi di intossicazioni alimentari, che il corpo manifesta attraverso sintomi diversi a seconda dell’agente patogeno.
Gli incrementi degli scambi commerciali, gli allevamenti intensivi, i viaggi, i cambiamenti nella produzione e nella distribuzione del cibo hanno avuto come conseguenza una maggior contaminazione. La situazione è allarmante perché un’intossicazione alimentare può portare danni anche gravi all’organismo, trasformandosi in una minaccia per la stessa vita.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), un’intossicazione alimentare si genera in seguito all’intervento di alimenti contaminati da batteri quali la salmonella o l’Escherichia coli, da tossine o virus. I sintomi possono manifestarsi nel giro di poche ore o anche fino a due giorni di distanza. Normalmente, includono nausea, vomito, diarrea (a volte con sangue o muco), crampi allo stomaco e dolori addominali, debolezza, mancanza di appetito, febbre, dolori muscolari e brividi.
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Nei soggetti maggiormente a rischio, quali individui con più di 65 anni, bambini sotto i 5 anni, chi ha un sistema immunitario più debole a causa di tumori, diabete, malattie del fegato o reni, HIV/AIDS o dipendenza da alcolismo, persona sotto cura chemioterapica o radioterapica, donne in gravidanza, l’intossicazione può tramutarsi in una malattia più grave.
I cibi possono venire contaminati in qualunque fase della loro produzione: dalla macellazione alla cucina, se non vengono conservati, preparati o cotti nel modo giusto. Rispetto al passato, il quadro è cambiato e non sono più solo uova e carne cruda a destare preoccupazione. Oggi, tra i cibi che causano in maggior misura le intossicazioni c’è la verdura: è al primo posto della lista e comprende anche ortaggi, erbe e germogli. Il 21% delle intossicazioni alimentari dipende dalla verdura, special modo quella a foglia verde, spesso consumata cruda.
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Il secondo posto della lista è occupato dal pollame. Le carni di pollo e tacchino sono responsabili, ogni anno, rispettivamente del 12% e dell’8% delle intossicazioni, a causa della salmonella. Al terzo posto, carne bovina e suina, da consumare entro 24 ore o congelarla. Solo fettine o affettati possono restare al massimo 2 giorni in frigo.
Seguono il pesce, la frutta (normalmente quella acquistata già lavata, sbucciata, tagliata e confezionata con plastica), le uova, latte e latticini, cereali e legumi (soprattutto se cotti e conservati in lattina). Terminano la lista alcolici, caffè e condimenti vari.
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