Le cifre che certificano la crisi sono tremende e l’allarme api va a colpire in maniera terribile una industria che va assolutamente tutelata
Allarme api, se ne parla da diversi anni ormai, ma la moria di questi insetti ora ha assunto davvero dei connotati estremamente preoccupanti e di quasi non ritorno. Le cause sono tante. Abbiamo il cambiamento climatico, che è foriero di numerosi cambiamenti spesso estremi e violenti sulla natura ma anche sulla vita dell’uomo. Infatti questi mutamenti di condizioni favoriscono il sorgere di alluvioni e di siccità, come abbiamo potuto constatare nel corso dell’estate in particolar modo in alcune Regioni del Nord Italia.
Da un giorno all’altro siamo passati dalla mancanza cronica di acqua, con tanto di fiumi e di laghi che sono finiti con il restringersi di centinaia di metri, a delle precipitazioni violente tali da arrecare enormi danni ai raccolti ed ai centri abitati. Il tutto creando anche delle inondazioni capaci di causare delle vittime. L’allarme api rientra perfettamente in questo discorso, dal momento che a parlarne è la Coldiretti, la quale snocciola dei numeri spaventosi.
La più importante associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura in Italia rende noto che, per colpa degli sbalzi climatici caratterizzati da una marcata schizofrenia, la produzione di miele è calata in media di ben il 40%. Cosa che ha creato un danno economico enorme al comparto di riferimento. La siccità ha finito con il bruciare le fioriture estive, mentre le improvvise grandinate hanno distrutto buona parte di quanto rimasto.
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In entrambe le situazioni è incorso un allarme api, con questi laboriosi insetti che hanno dovuto faticare più del dovuto per reperire quelli che sono i loro consueti nutrienti. In totale si registra una produzione di miele di 13 milioni di chili nel corso del 2022. Che a prima vista potrebbe sembrare un quantitativo enorme. Invece si tratta di una delle produzioni più scarse di sempre, in termini numerici. Un vero e proprio disastro così ripartito:
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