Nelle ultime settimane si sta diffondendo, a macchia d’olio, una nuova allergia. Un problema che riguarda soprattutto la carne. O meglio una sostanza al suo interno l’alpha-gal. Ovvero il galattosio-alfa-1,3-galattosio. Si tratta di un zucchero presente nella carne della maggior parte dei mammiferi. A trasportare quella allergia sono delle zecche “Lone Star” che, a causa dell’incremento della popolazione e il riscaldamento del clima, hanno aumentato la probabilità che essere morsi. Soprattutto nelle zone boschive.
Un morso che può sviluppare un’allergia assai fastidiosa che si può manifestare con intensità variabili: dal leggero pizzicore in gola, fino allo shock anafilattico. Ma c’è una buona notizia: l’allergia, riconosciuta tale da metà degli anni ’80, dura pochi anni a condizione di non essere ripetutamente morsi.
La rivista Scientific American riporta che le zecche in questione si nutrono del sangue dei mammiferi e, di conseguenza, si nutrirebbero dell’alpha-gal che si trova nel loro stomaco e quando mordono poi l’uomo l’organismo inizia la produzione di anticorpi di tipo IgE. Questi non sono permanenti e spariscono, insieme all’allergia, entro 5 anni. C’è però un aspetto negativo: chi viene punto diventa allergico alla carne.
Secondo quanto riportato da un documento dell’Istituto Superiore di Sanità l’alpha-gal si trova in tutti i mammiferi, a eccezione dei primati. Questo vuol dire che questa sostanza si trova anche nelle carni e negli organi interni di manzo e maiale. Ma anche nei derivati latticini. L’alpha-gal è una sostanza davvero complessa: resistente al calore e anche agli enzimi dell’apparato digerente.
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La sostanza poi si trova anche in salse, marshmallow, addensanti per yogurt o creme, caramelle, ma anche in farmacia e dall’industria alimentare come gelificante e chiarificante, negli spray per lucidare la frutta, in alcuni formaggi, come idratante per pesce e pollo conservati, nel tofu, nelle preparazioni per il latte formulato e nei dentifrici. Senza poi dimenticare che l’alpha-gal è venduta anche bustine con la sigle E407. Una possibile allergia a questa sostanza sarebbe un vero rischio visto la quantità di prodotti in cui è usata.
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Ma, come se non bastasse, l’alpha-gal si è rivelato un problema anche per gli xenotrapiantati. Ovvero chi riceve trapianti di organi o tessuti cresciuti in questi animali. Proprio per questo nel 2001 un’azienda statunitense ha sviluppato i GalSafe, ovvero maiali privi del gene per la sintesi di questa sostanza, così da poterli impiegare nei trapiantanti. La carne di questi maiali ha poi ottenuto il via libera dalla FDA al consumo per gli esseri umani affetti da questa allergia.
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