Allerta ciliegie: in quale caso diventano velenose

Con l’arrivo della bella stagione è aumentata l’offerta di frutta e verdura su banchi di mercati e supermercati. Un periodo in cui la frutta diventa davvero la protagonista della nostra tavola che ci travolge con sapori unici e dolcissimi che sono un piacere per gli occhi con i tantissimi colori.

Tra la frutta di stagione non possiamo non citare il cocomero, le pesche, le albicocche, le mele ma anche le ciliegie che, come dice il proverbio “una tira l’altra“. Ma mangiare le cerase può essere davvero pericoloso: non a caso c’è un condizione in cui queste possono diventare velenose, ma prendendo le giuste precauzioni l’unica cosa di cui avere paura saranno solo le indigestioni.

Ciliegie possono rilasciare veleno

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Ciliegie (Foto di 1195798 da Pixabay)

Per capire come le ottime ciliegie possano rilasciare del veleno tossico per tutti gli esseri viventi è importante analizzare quest’ottimo frutto amato da tutti. Possiamo definire la costruzione della ciliegia a matrioska. Infatti la polpa della cerasa circonda un nocciolo duro che a sua volta protegge e circonda il seme.

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Fin qui tutto facile. Anche i bambini delle scuole elementari sanno come è fatta una ciliegia. In pochi, forse pochissimi, sono a conoscenza che il nocciolo che circonda il seme contiene amigdalina, ovvero un glicoside cianogenetico. Tradotto: è una sostanza chimica che il nostro organismo converte in cianuro. O, meglio ancora, in acido cianidrico, una sostanza che può danneggiare organi come cervello, cuore e polmoni.

Non bisogna però avere paura di mangiare le ciliegie perché se ipoteticamente dovessimo ingerire uno o due noccioli non rischiamo quasi nulla. Per due ordini di motivi: questo acido fuoriesce solo se il nocciolo viene danneggiato con i denti e se viene ingerito e, secondo motivo incidono le quantità ingerite di questo veleno. Ma procediamo per ordine per analizzare due fattori che vanno di pari passo.

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Ipotizzando che durante il consumo della ciliegie il nocciolo venga masticato (o schiacciato) gli enzimi del frutto si mischieranno con l’amigdalina contenuta all’interno dell’endocarpo, creando di conseguenza la formazione dell’acido cianidrico. Il cianuro e la sua tossicità si aggirano intorno allo 0,5 – 3,5 mg per chilo di peso corporeo, e a 1,5 mg per chilo è già considerata dose fatale. Dunque su una persona di 70 kg, il veleno potrà essere fatale se ingerito almeno 90 mg. Il nocciolo di una cerasa contiene circa 4 mg di amigdalina per grammo di frutto. Questo vuol dire che se rischiamo l’avvelenamento se mangiamo e ingeriamo 7 – 9 noccioli di ciliegie. 

I sintomi di questo avvelenamento sono crampi allo stomaco, mal di testa, nausea e vomito. E, in caso di grave intossicazione, in un arresto cardiaco e insufficienza respiratoria che porterà alla morte.

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