Trascorrono gli anni, i secoli e millenni ma la vita degli esseri umani continua a essere contraddistinta da un unico comune denominatore: camminare (e rimanere in equilibrio) lungo il filo sottilissimo dell’esistenza, al di sotto del quale vi è il baratro della malattia e della guerra.
Per quanto concerne il capitolo Covid si beneficia della tregua stagionale offerta dall’estate ma si resta vigili in attesa dell’autunno quando, con il fisiologico aumento dei contagi, potrebbero fare nuovamente capolino alcune restrizioni. Le autorità sanitarie monitorano intanto il vaiolo delle scimmie. Ma non solo, si sta tenendo sotto controllo anche un’altra malattia (trasmessa dalla zanzara tigre) in aumento in un Paese asiatico.
Allarme a Singapore: aumentano i casi di “febbre spaccaossa”
In questo primo semestre del 2022 le autorità sanitarie di Singapore stanno registrando un forte aumento dei casi di febbre dengue, conosciuta anche come “febbre spaccaossa” in virtù dei dolori che provoca alle ossa e ai muscoli. “La malattia è ora endemica in più di 100 Paesi […] Non solo il numero di casi sta aumentando man mano che la malattia si diffonde in nuove aree, ma si stanno verificando focolai esplosivi“, ha affermato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in un rapporto pubblicato all’inizio dell’anno.
La stagione di punta di questa malattia (giugno) è appena iniziata ma nella isola città-stato si contano già circa 14 mila casi. Gli esperti puntano il dito contro il cambiamento climatico: a esso è riconducibile l’aumento delle temperature, un nuovo ceppo della malattia e un numero maggiore di zanzare.
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Il clima caldo-umido è terreno fertile per le zanzare Aedes, specie responsabile della proliferazione di questo virus: le temperature più elevate nella città Stato hanno aumentato la diffusione della malattia riducendo il periodo di incubazione. A maggio hanno infatti toccato i 36,7 °C, un dato record in questo periodo dell’anno.
Anche per tale ragione gli esperti sanitari avvertono che nei prossimi anni si potrebbe assistere a una proliferazione anche in altri Paesi: “Studi di modelli predittivi passati hanno dimostrato che il riscaldamento globale dovuto ai cambiamenti climatici alla fine amplierà le aree geografiche (in cui prosperano le zanzare) così come la durata delle stagioni di trasmissione della dengue“, ha affermato Ruklanthi de Alwis, ricercatore senior presso la Duke-NUS Medical School ed esperto di malattie infettive emergenti.
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In secondo luogo, nel 2020, è riemerso dopi quasi tre decenni un ceppo (Den 3). del virus resistente ai vaccini. Terzo fattore responsabile dell’attuale emergenza è la popolazione più elevata di zanzara Aedes aegypti, il principale vettore di dengue: il 22% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.
A coloro i quali si recheranno in questo territorio, si consiglia quindi di adottare misure di protezione: indossare indumenti che coprano la pelle, utilizzare zanzariere, applicare sul corpo creme repellenti per zanzare (quelli contenenti DEET N, N-dietil-m-toluamide, picaridina o IR3535 i più consigliati).