Allevamenti intensivi: il più grande si trova all’interno di un grattacielo in Cina

Gli allevamenti intensivi sono una stortura della contemporaneità che deve essere eliminata. Ed in direzione opposta arriva il grattacielo dalla Cina

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Suini (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Ormai è piuttosto noto anche al grande pubblico che la questione degli allevamenti intensivi di bestiame – suini, ovini e bovini su tutti – da qualunque lato la si osservi fa acqua. Se si cerca di mettere una toppa da una parte ne verrà danneggiata un’altra. L’unico vantaggio è per l’interesse degli allevatori e delle multinazionali che stringono accordi commerciali tra i vari Paesi dell’Occidente. Dall’altro canto la foresta amazzonica – il polmone del mondo – viene costantemente disboscata per fare spazio agli allevamenti. Il consumo del cibo e la produzione dei bovini hanno un impatto sull’ambiente incredibile. E nonostante ciò la domanda di carne al livello mondiale continua ad essere in crescita.

E la domanda del mercato, in una società che ancora vuole apparire del benessere, non si può deludere. Dunque in assenza di spazi adeguati per l’allevamento in condizioni di crudeltà e malessere animale serve altro spazio dove stipare gli animali e riempirli di ormoni fino a farli crescere e macellare da cuccioli. E la soluzione arriva dalla Cina. Un grattacielo che contiene l’allevamento intensivo più grande al mondo. Un orrore che solo nella contemporaneità poteva essere progettato e realizzato.

Allevamenti intensivi, perché è necessario fermare l’attività del grattacielo

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Suini (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

La denuncia arriva da numerose associazioni ambientaliste – e non solo -, su tutte Greenpeace. Il grattacielo per allevamenti intensivi di fattura cinese è in grado di ospitare contemporaneamente 650mila animali, e l’obiettivo che si pone è di allevare e macellare un milione e 200mila suini al giorno. La prima attenzione che è stata posta a questo mostro della natura è stata per il rischio zoonosi che le pessime condizioni di vita degli animali può sviluppare. E di conseguenza un contagio che arriverebbe all’uomo, o la necessità di antibiotici in quantità copiose, che metterebbero ulteriormente a rischio la salute umana.

Il malessere animale nel grattacielo

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Suini (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

E per fortuna che c’è rischio per la salute umana, altrimenti la petizione per revocare questo mostro dell’allevamento non avrebbe tante firme. L’altro aspetto, quello a parere di chi scrive più grave, è che il malessere animale non conta davvero nulla nella scala degli interessi commerciali. E la diffusione su scala mondiale degli allevamenti intensivi ne è la prova.

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