Allevamenti di maiale: cosa si nasconde dietro la produzione di prosciutto

Prigioniere degli allevamenti intensivi la vita delle scrofe è un inferno. Cosa si nasconde dietro la produzione di prosciutto?

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Allevamenti (Da Youtube International Sow Investigation)

Spesso ci si dimentica di capire cosa realmente ci circonda. Tanta la crudeltà che viene rivolta agli animali che vengono costretti a vivere esistenze terribili, da quando nascono fin quando la loro vita non giunge al termine. Nessun accortezza, nessun rispetto, nessun igiene. Purtroppo è quello che capita negli allevamenti di maiali, dove le scrofe sono lontanate dai propri cuccioli, vengono tenute chiuse in delle gabbie che non permettono loro alcun movimento.

Un destino orribile quello che spetta loro all’interno degli allevamenti intensivi. La verità emerge con una nuova inchiesta portata avanti a livello internazionale della Compassision in World Farming, organizzazione no profit, che mostra a tutto il mondo cosa si nasconde dietro la produzione di prosciutto. Non è esclusa l’Italia. Sotto copertura si sono introdotti all’interno delle strutture e ciò che emerge è solo quanto ancora una volta l’essere umano possa essere crudele.

Allevamenti di maiali, orribili le condizioni degli animali

Cuccioli
Cuccioli (Da Youtube International Sow Investigation)

L’inchiesta coinvolge gli allevamenti di maiali in Spagna, Francia, Polonia e Italia. Ciò che emerge dalle immagini diffuse è l’eterna sofferenza di questi animali, che vivono un vero e proprio inferno dal quale è impossibile sfuggire. La carne degli animali è quella che verrà poi destinata per la produzione di prosciutto, incluso quello che viene denominato eccellenza.

Non c’è alcuna traccia di rispetto verso questi animali che vengono costretti a vivere chiusi in delle gabbie talmente piccole, che non permettono loro alcun movimento. L’unica possibilità che hanno è quella di essere immobili su quattro zampe o sdraiati sul pavimento sporco e ricoperto dai loro escrementi. Come ovvio che sia, i maiali mostrano stress, sofferenza, estrema fame e comportamenti molto aggressivi.  Il video mostra anche momenti terribili quando, le scrofe non possono stare con i propri cuccioli a causa della gabbia e il momento dell’allattamento è l’apice della disumanità. Molti degli animali mordono le sbarre e a causa della fame masticano senza avere nulla da mangiare.

Queste sono le condizioni dell’85% delle scrofe in tutta l’Unione Europea e la percentuale italiana, come riporta la Compassion in World Farming è anche peggiore, arrivando al 94 %. Sempre più a gran voce si chiede quindi di mettere fine alla crudele realtà degli allevamenti in gabbia. “Questo nuova video-inchiesta mette in luce la realtà della vita in gabbia per centinaia di migliaia di scrofe italiane che sono costrette a una vita di inimmaginabile miseria in gabbie minuscole” commenta End The Cage Age “è sconvolgente che queste condizioni non solo siano tipiche degli allevamenti di suini che riforniscono filiere di prodotti standard, ma anche di quelli che riforniscono marchi considerati d’eccellenza“.

Qualcosa sembrava poter cambiare quando grazie a 1,4 milioni di persone che hanno posto la propria firma sull’iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age, la Commissione Europea si era impegnata ad eliminare il barbaro utilizzo delle gabbie negli allevamenti. La proposta legislativa deve ancora essere approvata da parte del Consiglio dell’Unione Europea. Serve un fronte comune, uno stop e dimostrare il rispetto che merita ogni animale, qualsiasi sia la razza o la specie alla quale appartiene.

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