In molti sono concordi che quanto accaduto in Emilia Romagna, così come altre calamità naturali nel mondo, sia stato provocato dal cambiamento climatico.
Lento ritorno alla normalità in Emilia Romagna, dove si lavora per ricostruire e sgomberare le strade. Fortunatamente il maltempo ha allentato la sua morsa dopo i giorni dell’alluvione che hanno devastato numerosi territori.
Purtroppo, prosegue l’allerta sanitaria considerando i rischi derivanti dalle acque contaminate che hanno letteralmente invaso anche le abitazioni di molti residenti. Ripartire non sarà semplice considerati i danni che ammontano a diversi miliardi di euro. Secondo molti quanto accaduto è stato causato dai cambiamenti climatici derivanti dalle attività dell’uomo.
Protezione Civile, Vigili del Fuoco e volontari continuano a lavorare incessantemente in Emilia Romagna, dopo i danni provocati dalla violentissima ondata di maltempo che ha colpito quasi tutta la Regione nei giorni scorsi. Allerta ora per i rischi sanitari dovuti all’acqua contaminata.
Tante anche le donazioni che serviranno alla ricostruzione, oltre agli aiuti stanziati dal Governo. Intanto, mentre continua il lavoro per tornare alla normalità, in molti discutono sulle cause che hanno provocato il disastro. Per molti residenti, ma anche per alcuni esperti tutto ciò è stato causato dai cambiamenti climatici che portano ad eventi metereologici improvvisi e di una simile portata. Secondo quest’ultimi, purtroppo, gli appelli degli scienziati che da tempo parlando di inquinamento e cambiamenti climatici sarebbero inascoltati dovendoci poi confrontare con simili tragedie che non riguardano solo la nostra Penisola.
Stando a questi studi, sarebbe necessari degli interventi per limitare le emissioni e l’inquinamento per provare a raggiungere la neutralità climatica, come prevedono gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. D’accordo con quanto detto, anche un residente di Laveno Mombello (Varese) che inviato una lunga lettera alla redazione di Luinonotizie.it.
Nel messaggio, l’autore scrive come sia ormai indispensabile investire nelle fonti naturali rinnovabili e promuoverne la diffusione per evitare ulteriori danni al Pianeta e alla popolazione
Le calamità naturali, sempre più frequenti, nel Mondo hanno causato tra il 1970 e il 2021 oltre 2 milioni di morti. A stimarlo la Wmo (l’Organizzazione Meteorologica Mondiale) che ha compilato un nuovo rapporto spigando come in 50 anni si siano registrati quasi 12mila disastri ambientali con danni stimati in 4,3 trilioni di dollari, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
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