Nella nostra quotidiana rubrica dei disastri naturali che hanno scosso l’Italia nel corso della sua storia, oggi non dobbiamo fare un salto nel passato troppo lungo: ci spostiamo in Veneto, precisamente nel 2010, dove le alluvioni terrorizzarono centinaia di migliaia di persone.
In questi giorni siamo tutti addolorati a causa dell’alluvione che si è scagliata contro l’Emilia Romagna. Il nostro paese però è stato sempre preso di mira da questi cataclismi, un po’ per conformazione idrogeologica, un po’ per errori di costruzione. Un evento di portata simile, anche se con un numero minore di vittime, si verificò nel 2010 nella regione del Veneto.
Le zone più colpite furono quelle di Vicenza, Padova e Verona ma si registrarono diversi smottamenti anche nelle province di Belluno e Treviso. In generale l’alluvione colpì 130 comuni veneti allagando 140 km² di territorio. Le persone coinvolte ammontarono a più di mezzo milione mentre i danni si attestarono sui 430 milioni di euro circa.
Iniziamo dalla città di Vicenza che conobbe due giorni di incessanti nubifragi: essa per un buon 20% si ritrovò subissata di acqua il 1° Novembre 2020 dopo l’esondazione dei fiumi Retrone e Bacchiglione. La massa d’acqua porta via con sé automobili, scooter e tutto ciò che trova sulla sua strada. Erode inoltre moltissimi edifici che in seguito presenteranno crepe e diversi danni. Il traffico in città è ovviamente paralizzato così come quello sulle grandi carreggiate: viene chiusa sia la Tangenziale Sud che l’Autostrada A4 nei pressi della cittadina rendendo più difficili i soccorsi.
In quel di Verona invece, l’acqua tracimò dal torrente Alpone andando a colpire i comuni di Monteforte d’Alpone e Soave. Nel primo centro abitato furono riversati circa 6 milioni di metri cubi tra acqua e fango causando danni a 800 edifici privati, 146 attività produttive e 25 aziende agricole.
Il maltempo che causò le inondazioni fermò la sua ira intorno al 10 Novembre. Solo dopo questa data, le autorità competenti poterono tracciare le stime dei danni. Esse narrarono:
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