L’Amazzonia è sempre più in pericolo per via dell’insostenibile azione dell’uomo. Solo nell’ultimo mese sono stati distrutti circa 42 km quadrati.
La situazione in Amazzonia è preoccupante, registrando un processo di deforestazione da record. Purtroppo in quest’area del Brasile si è registrata nell’ultimo mese una distruzione pari a circa 42 km quadrati di foresta.
Nell’ultimo periodo la sua deforestazione sta aumentando del 70%: era dal 2008 che non si registravano dati simili. A riferirlo è stato l’Istituto per l’uomo e l’ambiente dell’Amazzonia.
Amazzonia: la deforestazione è alle stelle
Nel corso degli ultimi anni l’Amazzonia è stata soggetta a un processo di deforestazione. Nota anche come grande polmone verde del Pianeta, quest’area del globo è andata in parte distrutta. Ne rimane circa solo 1/3: la parte intatta sarebbe ampia solo 10 volte rispetto al Regno Unito.
I km dell’Amazzonia che si trovano in grande difficoltà sono pari a circa 2,5 milioni, con il degrado che la fa da padrona. I motivi di questi danneggiamenti sono il disboscamento illegale, i cambiamenti climatici, la siccità estrema e gli incendi.
Questa grave situazione è dettata dall’azione insostenibile dell’uomo. A mettere in luce quanto il quadro sia grave uno studio pubblicato sulla rivista Science, in cui sono stati confrontati i dati – frutto di osservazioni satellitari – tra il 2001 e il 2018.
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Amazzonia: il quadro allarmante
L’Amazzonia non è altro che la foresta pluviale più ampia sulla faccia della terra. Al suo interno sono ospitate molteplici specie di piante e animali: si tratta di una culla per la biodiversità unica al mondo, il cui ecosistema è il più grande in assoluto.
L’area si estende lungo il Rio delle Amazzoni, grande corso, e ha un ruolo cardine per tutto il Pianeta, stabilizzando il suolo, regolando i cicli dell’acqua e mantenendo intatti i livelli di umidità.
Luogo di rara bellezza e utilità per la madre terra negli ultimi decenni è fortemente in pericolo a causa delle attività dell’uomo che la sta invadendo sempre di più per le coltivazione. Per le sue peculiarità intrinseche, infatti, è ideale per l’agricoltura. Tutto questo, unito alle conseguenze dettate dai cambiamenti climatici, alimenta un processo di deforestazione che sembra essere inarrestabile, da cui sembra non esserci un punto di ritorno.