Inafferrato fino al settembre 2022, l’albero più alto del mondo è stato avvicinato dagli studiosi, che ora vogliono comprenderne età e potenziale
Altra dimostrazione di quanto l’Amazzonia sia davvero il polmone del Pianeta. Riuscite ad immaginare quanta anidride carbonica riesce ogni giorno ad immagazzinare un albero alto quanto la Statua della Libertà e con la circonferenza di quasi 10 metri? È quanto vogliono appurare gli studiosi. Certo è che la depauperazione dell’Amazzonia, che ormai è portata avanti da decenni, è un crimine ambientale a tutti gli effetti, ed anche illegale. Ma a chi da ciò ne trae profitto evidentemente interessa poco. E l’albero più alto del mondo, l‘angelim vermelho, dalla sua altezza vigila su tutto ciò che accade nei dintorni.
È stato rilevato per la prima volta nel 2019, tramite immagini registrate dai droni. La sua altezza allora presunta, 88,5 metri, proveniva da un calcolo semplice. Quell’area dell’Amazzonia, posta Riserva nella Naturale del Fiume Iratapuru, nel nord del Brasile, ha tra gli alberi più alti e più antichi del mondo, la cui altezza si aggira intorno ai 60 metri. E dalle immagini del drone questo albero, che ancora non è stato ufficialmente battezzato con un nome proprio, è evidente che supera di gran lunga tutti gli altri.
Le spedizioni alla ricerca dell’albero
Quando si sospetta un fenomeno che ha dell’incredibile, non è infrequente che per gli studiosi possa diventare una vera e propria ossessione. Come per il protagonista di “Cuore di Tenebra” di Conrad, o il capitano Acab in “Moby Dick”. E per ultimo, ma non per questo meno interessante, la storia vera di uno studioso che è scomparso in Amazzonia dopo aver portato avanti diverse missioni alla ricerca della presunta civiltà perduta di Z. Da cui James Gray ha tratto un bellissimo film. Ed anche gli spedizionieri alla ricerca dell’albero più alto del mondo hanno mostrato perseveranza ed impegno. Sono state più di una le imprese fallimentari per trovarlo. Su tutte, quella del 2019, poco dopo il rinvenimento dalle immagini del drone. Che li ha condotti verso una spianata in discesa. E dopo 10 giorni di cammino su terreni impervi, anche a causa della malattia di un membro del team, il gruppo ha deciso di desistere. A soli 5 metri dall’albero.
La svolta del 2022
E solo tre anni dopo si è riusciti a raggiungere il traguardo. Altre tre spedizioni si erano avvicinate ad alberi dall’altezza incredibile, 66,9 metri. Ma niente angelim vermelho. Tra il 15 ed il 22 settembre 2022 i ricercatori hanno percorso 250 Km in barca ed altri 20 a piedi. Ma ne è valsa la pena. Sono riusciti a raggiungere l’angelim vermelho. In sede hanno estratto campioni ed effettuato rilevamenti. A quanto pare la datazione è stimata in un periodo compreso tra i 400 ed i 600 anni di età.